domenica 7 novembre 2021

113.Un nuovo rappresentante della Nigeria:Niyi Osundare.

 

           Dopo l’emozionante ascolto di tante diverse voci interpretate dal gruppo di attori, sullo schermo cominciano, intanto,  a scorrere, dopo il calligramma dell’Isola, gli ultimi testi di una folta schiera di  nuovi rappresentanti di espressione inglese della Nigeria e dello Zimbabwe, le cui pubblicazioni sono  molto recenti. Il direttore della casa editrice, dopo aver ringraziato l’eminente studioso e il pubblico attento e generoso di applausi, aggiunge qualche breve commento alle poesie che scorrono rapidamente alle sue spalle:

 

       -Ecco i versi recentemente pubblicati  di Niyi  Osundare[1]  della  Nigeria:

 

Adumaradan[2]

 

Il tuo amore mi sommerge

Come l’harmattan[3] travolge la calura

Prometterò mille favori al vento

Perché porti la mia voce alle tue orecchie

 

Adumaradan*[4]  vieni vicino a me

e potrai contemplare il meglio della mia persona

 

Da quando ho messo gli occhi su di te

Dal giorno in cui colsi per un attimo la tua bellezza

Il tuo amore mi  monta come un cavallo di venti selvaggi

Non posso dormire; il riposo si è allontanato dai miei occhi

 

Adumaradan  vieni vicino a me

e  potrai contemplare il meglio della mia persona

 

Adumaradan di inestimabile bellezza

Sei l’olio di palma, il meglio della zuppa

Sei il fulgore che proclama lo splendore dei denti

Sei  il legno rosso,[5] carminio nella casa della bellezza

 

Adumaradan, vieni vicino a me

e potrai contemplare il meglio  della mia persona

 

Cos’è il lavorio dell’uccello tessitore[6] se non costruire nidi meravigliosi

Cos’è il compito del granchio se non scavare buche nell’acquitrino

Qual è il lavoro dello scarabeo oltre all’assordante ronzio

Qual è il dovere dell’Amante se non versare miele nelle orecchie dell’ Amata?

 

Adumaradan, vieni vicino a me

e potrai contemplare il meglio della mia persona

 

Occhi -più bianchi-di monete nuove, con quella seducente spaziatura tra i denti[7]

Lei dalle natiche esuberanti,  quella -che orna- il suo busto- coi seni

Adufe**[8], paragone di bellezza così piena di saggezza

Vieni a giocare il gioco della gioventù libera

vicino a me

e potrai contemplare il meglio della mia persona



[1] Niyi Osundare nasce  nel 1947 a Ikere-Ekiti, Ekiti State, Nigeria. Poeta, drammaturgo e critico letterario, dal 1997 ha insegnato all’Università di  New Orleans. Si è trasferito negli USA per permettere gli studi ad una dei figli, affetta da sordità. Nelle sue poesie, il lessico esplicito del sesso viene tenuto sotto controllo in rispetto delle convenzioni sociali e delle tradizioni yoruba, cristiane e inglesi. Secondo gli Yoruba, si possono menzionare solo gli organi sessuali degli animali o usarli in allegorie (per es. pene = terza gamba; vagina = apertura del corpo). Soltanto durante le feste di Oke’badan, viene consentito l’ uso di un linguaggio privo di veli, ma con finalità catartiche. Il poeta usa dunque perifrasi, ma senza eufemismi, così che spesso i riferimenti sessuali, suo malgrado, diventano ancora più espliciti.

[2] Niyi Osundare,” Adumaradan”, da Tender Moments, Love Poems , University Press Nigeria, 2006; trad. di Isabella Nicchiarelli.

[3]Vento di terra, che inaridisce e brucia sulla costa della Guinea settentrionale. Soffia nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio.

[4] NOTA DELL’AUTORE: *Una-il cui colore Nero- è la bellezza della pelle.

[5] Che produce tintura rossa naturale.

[6] Uccello della famiglia dei Ploceidi.

[7] Diastema .

[8] NOTA DELL’AUTORE: **  Quella -per i cui favori -il mondo-gareggia.

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