8.CINA
f.Bei Dao:
Pseudomino di Zhao
Zhenkai,membro della Commissione della creazione poetica,dipendente dall’Associazione
di scrittori cinesi.E’ considerato il
massimo esponente della nuova corrente
poetica cinese,la
cosiddetta “poesia nebbiosa”.
Nato nel 1949 a Pechino in una famiglia di intellettuali,si diplomò alla scuola media
n°4 della
capitale nel 1968,terzo anno della rivoluzione
culturale. Nel 1969 cominciò a lavorare come
manovale in un cantiere edile.Erano anni
terribili,gli anni del disastro secondo la definizione
di molti scrittori
. Le vicissitudini sociali viste da Bei Dao,i dolori e le delusioni personali si
trasformarono in oltre 100 poesie ,scritte fra
il ’72 e il’76. La diffusione fu rapida ed
entusiasta.Alla
fine del ’78 fondò la rivista letteraria OGGI,che cesserà dopo due anni la
pubblicazione.Bei Dao è assunto nell’80 dalla
rivista LA NUOVA OSSERVAZIONE e nell’81
fu trasferito alla rivista di esperanto .LA CINA POPOLARE,dove rimase
per 5 anni prima di
passare ,di sua iniziativa a una ditta commerciale.Tuttavia per restarci
poco.Il licenziamento
fu la spinta che lo decise a dedicarsi esclusivamente all’attività letteraria.
Già nel periodo
della rivista OGGI,era cominciata la sua ricerca di nuovi mezzi espressivi
con l’uso
deliberato di un linguaggio
velato,metaforico che portasse alla luce
il
significato
nascosto delle parole .Una vera
sfida al linguaggio poetico
tradizionale,
tanto che i
detrattori del rinnovamento lanciarono accuse di sudditanza alle influenze
dell’occidente.
,senza risparmiare etichette di stravaganza,bizzarria,nebulosità. La sua
risposta fu chiara
e netta. Chiamò le sue poesie semplicemente “opere della nuova corrente
poetica
,confermando esplicitamente che ,sotto certi aspetti,fosseri simili agli
ermetici italiani,
a Montale,a
Quasimodo,a Ungaretti.Ormai il suo talento e universalmente riconosciuto e
spesso
le sue poesie
compaiono sulla stampa cinese e USA;Inghilterra
e Svezia pubblicano le sue opere.
III.Viaggio di ritorno
La sirena
fischia con insistenza
forse vorrai
contare il numero esatto
dei corvi
appollaiati su quei platani
e tenerli in mente
come se fosse
possibile non disorientarsi nel sogno
avendo come punto
di riferimento queste macchie.
Foglie ingiallite e
boccioli rossi
dondolano dai
cespugli
eppure non c’è
vento
mentre la brina
nascosta nel chiarore dell’alba
s’insinua nel treno attraversando lo sportello
e lascia sul tuo viso pallido segni di stanchezza.
E’ vero
,malgrado tutto
hai voluto fare
questo viaggio di ritorno
i pifferi del passato
sono ormai diventati
alberi di un
bosco proprio proprio là dove erano stati abbandonati
e guardano la
strada,puliscono il cielo.
(ottobre 1986)
Da”Un pesce fossile ri nato”
ed. Lanfranchi
a cura di Yuan Huaqing
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