5.BANGLADESH
b.
Rabindranat Tagore
Nasce a Calcutta ed è il poeta più conosciuto nel
mondo
per il fascino dei suoi versi e per la
forza della sua personalità.
Poliedrico e fecondo . Nel 1913 vince il
Premio Nobel con la
raccolta Ghitanjali .(Offerta di canti).
Ha detto di lui A.
Huxley:”Ha cercato di
vedere l’assoluto
nel relativo,l’infinito nel finito,l’eternità
obiettiva nelle
frazioni di tempo.”
I.Due versi sapienziali,
limpidi e lancinanti di Rabindranath Tagore, grande poeta indiano, una delle
maggiori voci del Novecento. Il fiore è una delle creature più belle: colorato,
profumato, gentile, nasce sulla terra a decorarla, una manifestazione di bellezza spontanea, un dono. E infatti, per
le persone gentili, da sempre
il dono per antonomasia è un fiore. Questa bella e dolce
creatura non si mette in mostra,non si isola dal mondo
vegetale a cui appartiene, ma se ne sta ben felice tra gli infiniti fili d'erba,
vivendo nella sua comunità, senza manifestare la sua bellezza.
Ma la bellezza, quella
vera, come non ha bisogno di essere ostentata, non si può celare: il suo potere è
più forte di ogni altro. Provvederà il vento a spargere il profumo del fiore, nella
natura
si trova la ricompensa al piccolo prodigio della natura.
I.«Il fiore si nasconde tra
l'erba,
ma il vento sparge il suo profumo»..
b.
Rabindranat Tagore
Nasce a Calcutta ed
è il poeta più conosciuto nel mondo
per il fascino dei suoi versi e per la
forza della sua personalità.
Poliedrico e fecondo . Nel 1913 vince il
Premio Nobel con la
raccolta Ghitanjali .(Offerta di canti).
Ha detto di lui A.
Huxley:”Ha cercato di
vedere l’assoluto
nel relativo,l’infinito nel finito,l’eternità
obiettiva nelle
frazioni di tempo.”
II. Signore,
io amo
la pace che
abita nelle risaie,
estese fino
al più lontano orizzonte,
il suono
echeggiante
nella chiara
luce dell’azzurro,
l’incanto
che la gorgheggiante musica gioca
sulle
solitarie rive del fiume.
La mia
capanna è avvolta dal vento, dal
cielo e dalla luce,
in
contentezza, gioia e felicità.
Tuttavia
quando il tuo Messaggero giungerà con l’Invito
dammi la
forza di gettare tutto via,
e accettare
pieno di gioia il peso della tua opera,
mediante la
morte e la sofferenza.
da Canti e poesie, trad. di G. Ottonello,
Newton
Compton Editori, Roma
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