lunedì 14 ottobre 2019

5.BANGLADESH..b.Tagore .I.Distico + II.Signore,io amo...



5.BANGLADESH


b. Rabindranat Tagore
 Nasce a Calcutta ed è il poeta più conosciuto nel mondo
 per il fascino dei suoi versi e per la forza della sua personalità.
 Poliedrico e fecondo . Nel 1913 vince il Premio Nobel con la
raccolta  Ghitanjali .(Offerta di canti). 
Ha detto di lui A. Huxley:”Ha cercato di vedere l’assoluto
nel relativo,l’infinito nel finito,l’eternità obiettiva nelle
 frazioni di tempo.”

I.Due versi sapienziali, limpidi e lancinanti di Rabindranath Tagore, grande poeta  indiano, una delle maggiori voci del Novecento. Il fiore è una delle creature più belle: colorato, profumato, gentile, nasce sulla terra a decorarla, una manifestazione  di bellezza spontanea, un dono. E infatti, per le persone gentili, da sempre 
il dono per  antonomasia è un fiore. Questa bella e dolce creatura non si mette in mostra,non si isola dal mondo vegetale a cui appartiene, ma se ne sta ben felice tra gli infiniti fili d'erba, 
vivendo nella sua comunità, senza manifestare la sua bellezza.
Ma la bellezza, quella vera, come non ha bisogno di essere ostentata, non si può celare: il suo potere è più forte di ogni altro. Provvederà il vento a spargere il profumo del fiore, nella natura
 si trova la ricompensa al piccolo prodigio della  natura.

I.«Il fiore si nasconde tra l'erba,
 ma il vento sparge il suo profumo»..

b. Rabindranat Tagore
 Nasce a Calcutta ed è il poeta più conosciuto nel mondo
 per il fascino dei suoi versi e per la forza della sua personalità.
 Poliedrico e fecondo . Nel 1913 vince il Premio Nobel con la
raccolta  Ghitanjali .(Offerta di canti). 
Ha detto di lui A. Huxley:”Ha cercato di vedere l’assoluto
nel relativo,l’infinito nel finito,l’eternità obiettiva nelle
 frazioni di tempo.”

II. Signore, io amo
la pace che abita nelle risaie,
estese fino al più lontano orizzonte,
il suono echeggiante
nella chiara luce dell’azzurro,
l’incanto che la gorgheggiante musica gioca
sulle solitarie rive del fiume.
La mia capanna è avvolta dal vento, dal cielo e dalla luce,
in contentezza, gioia e felicità.
Tuttavia quando il tuo Messaggero giungerà con l’Invito
 dammi la forza di gettare tutto via,
e accettare pieno di gioia il peso della tua opera,
mediante la morte e la sofferenza.

da Canti e poesie, trad. di G. Ottonello,
 Newton Compton Editori, Roma




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