sabato 5 ottobre 2019

1.AFRICA.c.Léopold Senghor..Donna nera.



c.Léopold Nylane Senghor

Léopold Sédar Senghor nasce da agiata famiglia a Joal, 
poche centinaia di chilometri a sud di Dakar,Sénégal, nel 
1906 e muore a Verson, Normandia, Francia, terra natale
 della moglie, nel 2001.
         Senghor, cittadino francese delle colonie, è coinvolto 
successivamente  nell’Armée.[1] Dopo la Liberazione ricopre 
una cattedra a “L’Ecole Nationale de la France d’Outre –
Mer,” dove insegna Civiltà e Lingue Africane ai  futuri
Amministratori  Coloniali. E intanto continua la sua lotta 
paziente,condotta sempre con metodi legali. Una lotta come
portavoce di un popolo mantenuto sotto tutela.
      A partire dalla pubblicazione di “Chants d’ombre[2]
la negritudine cessa di essere un mito astratto e prende corpo
nella rivista di Arioune Diop, “Présence africaine”, con una 
presentazione di André Gide[3].
    E "Femme Noire” rappresenta con la sua forza persuasiva,
 la prima affermazione in lingua francese dell’eminente dignità 
del colore. Un atto dello spirito militante, una poesia cripto-
politica. Nonostante l’evidente grado di sublimazione, Senghor
sa esprimere anche le ingiunzioni del desiderio come il figlio 
di una terra ardente .Nello stesso tempo tende anche allo
intenerimento,quando nell’evocazione della sua donna lontana, 
la foga iniziale è come frenata da una censura interna che 
gli fa tramutare in stelle e gemme le parole dei dati bruti 
della sensazione. “Mon coeur est resté pur comme vent 
d’Est au mois de mars”[4], potrà infatti dichiarare  
pubblicamente.
      Ogni anima suppone  un corpo  che, se africano, sente
 il sesso non come un assoluto, ma come parte di una rete
 di funzioni essenziali, quali  il respiro e il sonno. Naëtt/Signare[5] 
incarna l’Eterno Femminino come l’ha modellato la doppia 
tradizione che sposa l’Oriente all’Africa interna. L’una nomade 
pastorale, l’altra dei trovatori musulmani, guerrieri e uomini 
ricchi delle città. Lirica arabo-berbera, sottile fino alla 
sublimazione. Un erotismo inapparente perché si  veste dei
veli  del bel - dire e della raffinatezza. Una difesa che crea la 
spasmodica attesa.

Donna nera.[6]

Donna nuda, donna nera
vestita del tuo colore che è vita, della tua forma che è bellezza !
Son cresciuto alla tua ombra;la dolcezza delle tue mani  bendava
i miei occhi.
Ed ecco che nel cuore dell’Estate e del Mezzogiorno, io ti scopro, Terra promessa dall’alto di un alto colle calcinato,
E la tua bellezza mi fulmina in pieno cuore, come il lampo di un’aquila.

Donna nuda, donna scura
Frutto maturo dalla carne soda, cupe estasi del vino nero, 
bocca che fai lirica la mia bocca
Savana dagli orizzonti puri, savana che fremi alle carezze ferventi del vento dell’Est
Tam tam scolpito, tam tam teso che tuoni sotto le dita del vincitore
La tua voce grave di contralto è il canto spirituale dell’Amata.

Donna nuda, donna scura
Olio che non increspa nessun soffio,olio calmo ai fianchi dell’atleta, ai fianchi di principi del Mali
Gazzella dai legami celesti, le perle sono stelle  sulla notte della tua pelle
Delizie dei giochi dello spirito,i riflessi d’oro rosso sulla tua pelle che si marezza
All’ombra dei tuoi capelli, si rischiara la mia angoscia ai soli prossimi dei tuoi occhi.

Donna nuda, donna nera
Io canto la tua bellezza che passa, forma che io fisso nell’Eterno
Prima  che il Destino geloso non ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita.


In326 poesie dal mondo per una storia d’amore
Onyx ed.e.book
 a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli


   





 [4]“ Il mio cuore è rimasto puro come  vento dell’Est nel mese di Marzo”.
[5] La musa ispiratrice di Senghor.
[6]  Léopold Senghor,”Donna nera”, da Poèmes, Op. Cit.  La traduzione dal francese è di Maria Gabriella Bruni.







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