giovedì 17 ottobre 2019

7.CILE, a.Neruda.I.Il vento nell'isola.



7.Cile


a.Neruda

Il vento e  l'isola, elementi contrapposti. Isolato, appunto 
il poeta è solo. Il vento,un cavallo che corre per il mare e
per il cielo Il vento che è ovunque e non gli si può sfuggire, 
perché entra in contatto con ogni cosa. La metafora del cavallo
è molto potente, perchè l'animale e il vento finiscono per 
apparirci come un’unica entità.Questo vento è lì per portar 
via il poeta, ma è lì proprio per lui, per portarlo lontano.Poi 
chiede a una che si rivela lì accanto, di proteggerlo e di 
tenerlo al sicuro dal vento. Al vento si mischia la pioggia,  
con una grossa bocca in grado di "addentare" mare e terra.
La natura è in subbuglio e il poeta si rifugia nella presenza 
della  persona amata a cui si stringe con passione. Amore e desiderio di pace.Un un abbraccio che potrà riuscire a non 
farlo risucchiare dal turbine del vento.
Il poeta quindi si nasconde al vento che lo cerca per portarlo via.L'ultima strofa si vela di tristezza per la consapevolezza 

che ha il poeta di non poter evitare il destino per cui neppure 
la protezione forte dell’amore potrà sottrarlo  al vento. E 
implora la persona amata di tenerlo stretto a sè, in modo da 
poter riposare "per questa notte sola".L'amore costituisce 
in questo componimento un elemento fondamentale. Un 
amore vissuto come sola realtà al mondo capace di 
proteggere un uomo dalle "intemperie" della vita, anche 
solo temporaneamente. Ma anche il vento come  metafora dell'animo del poeta, che lo chiama alla lotta, alla rivalsa.
In questa chiave, il poeta chiede un'ultima notte di conforto 
e passione alla persona amata, prima di accettare di "partire"
per farsi trascinare dal vento.

I.Il vento nell’isola
Il vento è un cavallo:
senti come corre
per il mare, per il cielo.

Vuole portarmi via: senti
come percorre il mondo
per portarmi lontano.

Nascondimi, fra le tue braccia
per questa notte sola,
mentre la pioggia rompe
contro il mare e la terra
la sua bocca innumerevole.

Senti come il vento
mi chiama
galoppando nell’ombra
per portarmi lontano.

Con la tua fronte sulla mia fronte,
con la tua bocca sulla mia bocca,
legati i nostri corpi
all’amore che ci brucia,
lascia che il vento passi
senza che possa portarmi via.

Lascia che il vento corra
coronato di spuma,
che mi chiami e mi cerchi
galoppando nell’ombra,
mentre, sommerso
sotto i tuoi grandi occhi,
per questa notte sola
riposerò, amore mio.




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