162.Poesia canarese.G:S:Shivaruddrapp.Il terremoto.
Eccolo il piccolo ciclone che avanza
sia fuori di casa che dentro
c'è sempre da spettarsi il suo attacco.
Dentro i confini del sui regno non c'è niente
[che stia al proprio posto.
le sue gote son comel'arancia m[atura
il suo sorriso come il fulmine
ha riempito i suoi occhietti vispi
[di chiaro di luna.
E lo sparge nel cortile della sua casa.
Tutto intorno si sveglia con lui.
Scende il buio quando se ne va a nanna.
"Solo lor dicon :-E' dolce il flauto-
che non hanno ascoltato mai la vocina
[squillante dei bimbi."
e lui certo giustifica questo vecchio detto tamil.
Solo il signore può indovinare il senso dei suoi discorsi.
Tutto ciò che dice è più ermetico della poesia d'oggi giorno.
E' il nipote della luna.
L'amico dei cani e dei gatti.
E' fuori dalla saggezza del mondo,
è completamente innocente.
Diverso è il suo modo di vivere:èdiverso
[anche il suo mondo.
Talvolta prende i grossi libroni dei Pandit,
assaggia qualche pagina, leccando le dita,
e poi sentenzia che lì tutti è noioso,
li strappa dunque e li butta via con disprezzo.
Con lui balla di cuore tutta la casa;
quella tenda che stava davanti a noi da gran tempo
lui la scosta per farci ammirare lo splendore
[della fanciullezza
col suo sorriso di bimbo.
Chi può riuscire a fermarloquando è davvero arrabbiato?
E' l'incarnazione di Shiva;
il nostro bimbo che ci fa ridere col suo sorriso
è il grande ladro del nostro cuore.
Tra noi è questo invisibile ponte d'amore:
è proprio Maya.,
è lui che fa unire due esseri.
G.S. Shivaruddrapp(1928)
è stato un poeta e professore di canarese
presso un College di Shimoga (Mysore)
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