159.Poesia Assamese.Mahendra Bara.Un canti d'amore.
La notte scorsa non ho potuto dormire
gli sprazzi dei raggi di luna
giocavano filtrando attraverso la nebbia
e brillavano sul mio lenzuolo di seta.
La notte scorsa dal volto della luna
son scesi come una pioggia di fiori.
Fiocchi lanosi.
Il mio cuore bramava di passeggiar sul pavimento,
nella mia piccola stanza.;
Era muschioso e soffice come il cielo,
con tanti petali e fiori.
Il respiro era più grave per la loro fragranza
Ed ho voluto aprir la finestra: sulla mia testa
:ho visto la luna piena sulla soglia del cielo,
fresca come una ragazza giusto uscita dal bagno!
Ero pazzo del cielo,
Qualcuno ha sussurrato la preghiera nella chiesa lontana,
la sua voce devota è annegata
nelle note cadenti della campana che suina.
Ho visto una processione passare,
c'era la bara ed il morto,
candele, libro e campana,
Da un villaggio lontano giungevano a ondate
voci di cuori piangenti.
Sulle palpebre del cielo era appesa
una goccia rossa di pianto,
l'hanno scambiata col sole nascente.
Le loro preghiere erano cantate nelle mille voci
di mille uccelli..
La motte scorsa così nella gola silenziosa dell foresta:
e i canti si son schiusi come le foglie.
un verde canto s'è sciolto nella nebbia chiara
per trasformarsi in fiori rossi e rosati
cuscino tiepido sotto morbide trecce.
tanti sogni
voglio dire ,sogni d'oro di primavera,
la notte scorsa volavano sul mio lenzuolo di seta:
sogni racchiusi nella cornice della mia finestra,
così belli
che non ho potuto dormire.
Mahendra Bara (1939)
Professore presso il "Cotton college" di Gauhati college
nell'Assam, noto come poeta e come traduttore dall'inglese.
Nelle sue poesie egli ha introdotto spesso versi in inglese,
in sanscrito, ai quali il verso successivo funge da commento.
Tra le traduzioni , particolare successo hanno ottenuto
quelle del "Don Chiscotte" e quella dei " Niaggi di Gulliver".
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