Innegabilmente riuscita
l’ibridazione, l’impasto di echi ancestrali della natura africana coi suoi
antri abitati dallo spirito della parola che serpeggia e striscia, ma anche da
creature che ancheggiano e si inarcano in un rituale che si mescola agli altri elementi per
scandire il ritmo che affascina i sensi.
La seconda nasce in
Nigeria, vive in Belgio e pubblica a Washington,USA, in lingua inglese: Chika
Unigwe [1] .
Seattle, Mercoledì
delle Ceneri[2]
Mattoni e malta
Che si screpolano
Gli edifici oscillano
Danzano al suono di
una musica silenziosa
Le sedie hanno fatto
un giro
di walzer
sui pavimenti
“Mi concede questo
ballo, signorina?”
Piedi che corrono
Cuori che battono
forte
Implorando una fine
A questo terremoto.
Qui davanti al mio
stomaco
Crebbe una luna
Gonfia e tonda
Tu mi promettesti la
terra e tutto quello che c’è
Giurasti che avresti
rubato il paradiso per me
E avresti messo sotto la mia testa
Un cuscino di
ricchezze
Ora
Mi getti addosso parole
Impiastrando le mie
guance
Con la cattiveria
del muratore al lavoro
Con un arnese ribelle
Prima io ero
La tua dea senza
rivali
Ora sono la tua cagna
scatenata
[1]Chika “Nina ” Unigwe nasce a Enugu, Nigeria, nel
1974. Attualmente vive a Turnhout, Belgio con il marito e i quattro figli. Si è
laureata in lingua e letteratura inglese all’Università di Nsukku, Nigeria. Nel
2004, dottore in scienza della letteratura all’Università di Leida, Paesi
Bassi. Dal 2007 è membro del consiglio comunale di Turnhout, per il partito
cristiano-democratico.
[2] Chika Unigwe,“Seattle, Ash Wednesday ”(Seattle,
mercoledì delle Ceneri), 2007. Su http://www.africanwriter.com/articles/41/1/Looking-out-the-Window---Poems-by-Chika-Unigwe/Page1.html ; Trad. dall’ingl. di Isabella
Nicchiarelli.
Nessun commento:
Posta un commento