Mentre, anche nei paesi dell’area
francofona, dove le influenze del movimento della negritudine erano apparsi più sfumati come nel Gabon, la
metropolizzazione delle personalità più
vivaci degli intellettuali africani produce effetti interessanti di
contaminazione. Un buon esempio è quello
di Mangang-Ma-Mbuju Wisi[1]:
Ventaglio di colori[2]
Tramonto
falce di luce
dalle tinte ricche e
velate
capelli a spazzola del
mare
pettinati
e liane smaltate
della mia foresta-di
alberi-sentimenti
tramonti d’aprile
ventaglio di colori
pittorici
e simbolici
bianco cremoso
sapore orrendo d’aceto
come le labbra
dell’Infedele
gialla gelosia
fiele e spirito
di tre cuori traditi e
sfiduciati
bianco idealizzato
cuore- veleno di quella
Fanciulla
che ha sbavato sui
miei diciannove anni
viola
acredine dell’amante
dello schiavo
e del povero
al tradimento,
all’oppressione
alla sfortuna legata
cioccolata
amore -frantumi-
corruttore
della leggera Dédette - Edgarita
grigio scuro
dolorosa esperienza di una madre
dalla disgrazia
colpita
Avorio
sorriso velato della
gioventù
dei miei tormenti
d’adolescente
verde-bagliore
tappeto della
spensierata infanzia
nel cuore della
foresta ancestrale
azzurro
pensieri materni al
galoppo
verso il Bambino delicato
rosa
calice-scrigno dove
scintillano
i ricordi migliori di
tre
amici
rosso
prua slanciata della
barca
che falcia le onde
della vita
tramonto-lampo
elleboro luminoso e
magico
che scintilla e sotto
il ritmo
del tam tam della speranza.
[1] Mangang – Ma – Mbuju - Wisi nasce
a Yidoumi, Gabon, nel 1948. Studia all’Università di Paris. Conduce poi ricerche sulla tradizione orale in
Africa. Le crépuscule des silences, 1975,
e Ainsi parlaient les anciens, 1980,
sono le sue opere.
[2] Mangang-Ma-Mbuju Wisi,”Ventaglio di colori”, da Le Crépuscule
des silences, Oswald, Paris, 1972. . In Poesia Africana -Poeti sub
sahariani di area francofona. Op. Cit.
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