… e per quella anglofona la Nigeria
con Michael Echeruo [1]
Ninnananna.[2]
Ora il sole scende
Nella vallata
Dietro le palme
Gli stormi stanno per
rientrare
Presto il canto del
gallo
L’ultimo canarino al
suo posto
Il quinto dito
succhiato
Cani, montoni e
bambini
Vicino al focolare
Si addormentano senza
rimproveri
II
Quante lucciole volano
Nei tuoi occhi
Vicino alla sabbia
delle danze
sotto una falce di
luna
III
Il sole è passato
Nella scura vallata
Più lontano dei nostri
amori/oltre …
Delle arcate di radici
dell’albero dei diavoli
Era il tuo pomeriggio
L’amore viveva nei
tuoi occhi
Ora il sole è
tramontato
la giovane luna si è
alzata
falce così verginale.
Anzitutto emerge la
differenza fra gli intellettuali
anglofoni e francofoni. Ed era prevedibile. Se, infatti, la Francia aveva mirato a creare una classe dirigente nera,
insegnando con la lingua anche a
pensare e aveva selezionato con estremo
rigore l’élite da formare nelle
università parigine, la Gran Bretagna si era limitata a prestare la propria
lingua . Per questo gli intellettuali africani anglofoni erano prevalentemente
rimasti nei loro paesi, dove avevano potuto mantenere più stretti contatti con le comunità autoctone e con la tradizione
orale e avevano aspramente criticato i loro omologhi francofoni per essersi
lasciati metropolizzare.
[1] Michael Echeruo nasce nel 1937. Universitario e critico. Capo
dipartimento d’inglese all’Università di Ibadan. Insegna poi inglese alla
Syracuse University(N.Y).
[1] Michael Echeruo,”Ninnananna” ( Lullaby), da “West African
Verse”-Longman-1967.Trad dall’ingl. di Etienne Galle: Berceuse in Poésie
d’Afrique au sud du Sahara - 1945-1995, a cura di Bernard Magnier,.Actes
Sud, Éditions UNESCO, 1995. Trad. dal fr. di Maria Gabriella Bruni.
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