sabato 9 ottobre 2021

84. Dai poeti della diaspora o comunque quelli che si esprimono in una lingua non africana o perfino quelli che si esprimono, ma per iscritto, nelle lingue dell’Africa .

      Queste le suggestive atmosfere  dei canti orali sotto il baobab o nella steppa o lungo le rive dell’isola esotica, che mutano radicalmente se passiamo alla lettura dei poeti della diaspora o comunque a quelli che si esprimono in una lingua non africana o perfino a quelli che si esprimono, ma per iscritto, nelle lingue dell’Africa -continua con  metodo l’ imperturbabile  curatore.

       - Ma  ascoltiamolo, con l’aiuto dei nostri giovani attori, il canto dell’erranza, direttamente da Alain  Mabancku[1], che viene dal  Congo, ispirato, ancora una volta, da un’esperienza vissuta  sulla propria pelle:

[…]

Un villaggio[2]

 

Sotto il cielo cinerino

la somma delle semine devastate

dall’ingratitudine perenne delle piogge

 

un ammasso di pietre

 

La terra svuotata  nel profondo

e rivoltata secondo le stagioni

 

i venti sollevano le spazzature

in un vortice

 

Restano tuttavia i ricordi

su quei pezzi di legno

a metà consumati

 

Restano la cenere

che cova il fuoco della reminiscenza

E quelle figure in piedi

ombre fra le ombre

 

Quelle figure che sfilano,

ombre fra le ombre

 

Quelle voci notturne  nei  cespugli

Quei branchi di cervi

che bramiscono lungo il fiume

Quegli scheletri di passeri

che si aggrappano disperatamente

sui fili spinati

 

Tutte quelle figure

ombre dopo ombre

 

Ecco la patria tutta nuda

 

[… ]

     



[1] Alain Mabancku nasce a Brazzaville, Congo, nel 1966. Insegna attualmente all’università della California, Los Angeles (USA).

Oltre ai romanzi, sue le raccolte di poesia: La Légende de l’Errance, L’Harmattan, Paris (1995); Les arbres aussi versent del larmes, L’Harmattan, Paris (1997); Quand le coq annoncera l’aube d’un autre jour, l’Harmattan, Paris (1999); raccolte tutte, con l’aggiunta di Le livre de Borìs, nell’antologia intitolata, come una nuova sezione della raccolta, Tant que les arbres s’enracineront dans la terre - edita prima da Memoires d’encrier,Canada (2004)-e, successivamente, da L’Harmattan, Paris (2007). Laureato del Prix des Cinq Continents de la Francophonie, del Prix Ouest-France/Etonnants Voyageurs, nonché del premio RFO del libro  e del Prix Renaudot per i suoi romanzi.

[2] Alain Mabancku ,”Un villaggio”, frammento da Présages,in  La Légende de l’errance , nella raccolta Tant que les arbres s’enracineront dans la terre .Op. Cit. Trad. dal franc. di Maria Gabriella Bruni.


Nessun commento:

Posta un commento