Queste le suggestive atmosfere dei canti orali sotto il baobab o nella steppa o lungo le rive dell’isola esotica, che mutano radicalmente se passiamo alla lettura dei poeti della diaspora o comunque a quelli che si esprimono in una lingua non africana o perfino a quelli che si esprimono, ma per iscritto, nelle lingue dell’Africa -continua con metodo l’ imperturbabile curatore.
- Ma
ascoltiamolo, con l’aiuto dei nostri giovani attori, il canto
dell’erranza, direttamente da Alain
Mabancku[1], che viene dal
Congo, ispirato, ancora una volta, da un’esperienza vissuta sulla propria pelle:
[…]
Un villaggio[2]
Sotto il cielo cinerino
la somma delle semine devastate
dall’ingratitudine perenne delle piogge
un ammasso di pietre
La terra svuotata nel profondo
e rivoltata secondo le stagioni
i venti sollevano le spazzature
in un vortice
Restano tuttavia i ricordi
su quei pezzi di legno
a metà consumati
Restano la cenere
che cova il fuoco della reminiscenza
E quelle figure in piedi
ombre fra le ombre
Quelle figure che sfilano,
ombre fra le ombre
Quelle voci notturne nei cespugli
Quei branchi di cervi
che bramiscono lungo il fiume
Quegli scheletri di passeri
che si aggrappano disperatamente
sui fili spinati
Tutte quelle figure
ombre dopo ombre
Ecco la patria tutta nuda
[… ]
[1] Alain Mabancku nasce a
Brazzaville, Congo, nel 1966. Insegna attualmente all’università della
California, Los Angeles (USA).
Oltre
ai romanzi, sue le raccolte di poesia: La Légende de l’Errance, L’Harmattan, Paris (1995); Les arbres
aussi versent del larmes, L’Harmattan, Paris (1997); Quand le coq
annoncera l’aube d’un autre jour, l’Harmattan, Paris (1999); raccolte tutte, con l’aggiunta di Le
livre de Borìs, nell’antologia intitolata, come una nuova sezione della
raccolta, Tant que les arbres s’enracineront dans la terre - edita prima
da Memoires d’encrier,Canada (2004)-e,
successivamente, da L’Harmattan, Paris
(2007). Laureato del Prix des Cinq Continents de la Francophonie, del
Prix Ouest-France/Etonnants Voyageurs, nonché del premio RFO del libro e del Prix Renaudot per i suoi
romanzi.
[2] Alain Mabancku ,”Un villaggio”, frammento da Présages,in
La Légende de l’errance , nella raccolta Tant que les arbres
s’enracineront dans la terre .Op. Cit. Trad. dal franc. di Maria Gabriella
Bruni.
Nessun commento:
Posta un commento