giovedì 2 maggio 2019

La nuvola in Mark Strand






America

Canada

La nuvola in Mark Strand
L’ammasso confuso di nuvole non costituisce che uno 
degli elementi per rappresentare una realtà indefinibile
 perché costituita da elementi già tra loro eterogenei e 
inoltre  dai loro contrari.


Mark Strand
nato nel 1934 a Summerside in Canada, è cresciuto ed
 è vissuto negli USA. Autore di molti libri  di poesia,
racconti, saggistica e libri per bambini, ha vinto il 
premio Pulitzer nel 1999 il Wallace Stevens Award  nel
 2004.Ha  insegnato alla Columbia University e ha vissuto
 a New York.
        La lingua è limpida, accessibile con metafore visibili, 
 ma il senso del testo non sembra immediatamente afferrabile.
 Sono versi da rivivere, da intuire, senza opporre  resistenza.
 La realtà è, dunque, collocata su un piano metafisico dove il
 tempo non c’è,l’ipnotico rifrangersi delle onde si confonde
 con un desiderato sciogliersi dei capelli... 

Era l'inizio di una sedia;
era il divano grigio; era i muri,
il giardino, la strada di ghiaia; era il modo in cui
i ruderi di luna le crollavano sulla chioma.
Era quello, ed era altro ancora; era il vento 
che azzannava gli alberi; era la congerie confusa di nubi,
la bava di stelle sulla riva. Era l'ora che pareva dire
che se sapevi in che punto esatto del tempo si era,
non avresti mai più chiesto nulla.Era quello.Senz'altro era quello.
Era anche l'evento mai avvenuto – un momento tanto pieno
che quando se ne andò,come doveva,nessun dolore riusciva
a contenerlo. Era la stanza che pareva la stessa
dopo tanti anni. Era quello. Era il cappello
dimenticato da lei, la penna che lei lasciò sul tavolo.
Era il sole sulla mia mano. Era il caldo del sole.
Era come sedevo, come attendevo per ore, per giorni.
 Era quello. Solo quello.

[1] Cfr. Marco Belpoliti, Crolli, Einaudi, 2005.
[1] Cfr. Marco Belpoliti, op. cit.
[1]Mark Strand ha trasposto in poesia due quadri di De Chirico (cfr Baudelaire:” la miglior descrizione di un quadro potrà essere un sonetto o un’elegia”). Tale trasposizione non è spiegazione né parafrasi, ma espressione della staticità e ripetitività dei quadri di De Chirico. Strand ha anche pubblicato una riscrittura di “La sera al dì di festa” di Giacomo Leopardi.
[1] Mark Strand,”Mare nero”, da Man and Camel, pag.25, apparsa in italiano nel n° 34 di Nuovi Argomenti e tradotta da Damiano Abeni, Uomo e Cammello, Mondadori, 2007.
[1] Mark Strand,  Cos’era II” , in Blizzard of One - 1998, traduzione di Damiano Abeni, ora in West of your cities - a cura di M. Strand e D. Abeni - Minimum fax - Roma 2003.

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