ASIA
CINA
La luna in Li Po
Il
poeta supera la solitudine brindando alla luna splendente
e al suo opposto,l’ombra scura. Quando l’ebbrezza lo riduce
a terra gli amici scompaiono,ma ci sarà un nuovo incontro a confermare l’amicizia eterna nella Via d’argento del cielo lassù.
e al suo opposto,l’ombra scura. Quando l’ebbrezza lo riduce
a terra gli amici scompaiono,ma ci sarà un nuovo incontro a confermare l’amicizia eterna nella Via d’argento del cielo lassù.
9. Li Po
Li Po (Suiye, 701 – Chang
Jiang, 762) è stato un poeta
cinese considerato tra i massimi della Dinastia Tang
(insieme a
Du Fu e Bai Juyi) e dell'intera letteratura
cinese.La pronuncia
"Po" del suo nome, è una variante
ormai desueta, tanto che è correntemente conosciuto
in
Cina come Li Bai, mentre in occidente
rimane più nota
l’antica forma Li Po. Viene chiamato anche l'immortale
(intendendo eremita taoista di eccezionale longevità).
l’antica forma Li Po. Viene chiamato anche l'immortale
(intendendo eremita taoista di eccezionale longevità).
Di lui
rimangono circa 1.100 poesie, alcune delle quali
dalla paternità
contestata.
In occidente si cominciò a
conoscerlo tramite le
traduzioni del marchese d'Hevrey de Saint-Denis
con l'antologia Poésies de l'epoque des
Thang
del 1862, in seguito tradotta anche in tedesco
e in
inglese.Li Po è conosciuto per
l'esuberante
immaginazione visiva, il desiderio di distacco dalla
mondanità,per gli elementi taoisti nelle sue poesie
e per la gran passione per l'alcol,spesso cantata.
Come il più giovane poeta Du Fu passò gran parte
della sua
vita viaggiando. La leggenda vuole che
sia
morto annegato nel Chang Jiang cadendo dalla barca
mentre, ubriaco, tentava di prendere la Luna riflessa
nelle
acque.
In mezzo ai fiori, con una coppa di vino
mi trovo a bere solo: non ho compagni.
Alzo la tazza e l'offro alla splendente luna.
Mi rivolgo all'ombra: siamo così in tre.
Poiché la luna non può bere
e l'ombra unicamente segue il mio corpo,
alla luna m'accompagno, intanto, e all'ombra;
poiché bisogna pur godere: è primavera.
Io canto: la luna mi guarda e pare avanzi.
Io danzo: l'ombra mi si agita in disordine.
Finché in me sono, siamo buoni amici,
quando cado ubriaco, ognuno se ne va.
Una platonica amicizia stabiliamo eterna:
il prossimo incontro lassù nella Via d'Argento.
Proposta da Andrea Giuntini
al Festival del pensiero popolare
di San Miniato-Pisa-11.agosto.2018
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