sabato 25 maggio 2019

18.Lunario.Forugh Farrokhzad.1




ASIA





IRAN


La luna in Forugh Farrokhzad
Sembra che ,all'improvviso,l’autrice  abbia scoperto la fonte magica
della poesia pura. Un’altra nascita,più che una trovata prodigiosa,
è l’esito di molti anni di condanna,disprezzo,privazione,emarginazione,
dure sconfitte e amare delusioni subite a causa della propria scrittura.
Le sue esplorazioni dell’anima umana,emblema di ogni stato d’animo
e della natura con  le sue molteplici manifestazioni  diventano i simboli
per raccontare le profonde intuizioni e sensazioni della realtà. Le tenebre,la
luna, il vento,le stagioni,le acque,il verde,le nuvole e molte altre immagini
ancora, che formano il contesto tangibile che circonda la vita dell’autrice,
si trasformano in simboli per ricordare qualcosa di profondamente nostalgico
legato alla memoria collettiva perduta,:nostalgia dell’ancestrale impulso alla
vita,nostalgia del ritorno all’Origine.
Versi,i suoi,che tendono a comunicare con un linguaggio che dal contesto
legato alla propria terra tende all’universale.
E la luna,solidale,qui non può che farsi testimone rossa e inquieta.


18.Forugh Farrokhzad
Nasce il 29 dicembre 1934 a Tehran,Iran.
Forugh  Farrokhzâd : sfidando le autorità religiose e i letterati conservatori,
Farrokhzad espresse con fermezza sensazioni  e sentimenti della condizione 
femminile nella società iraniana degli anni ‘50/’60, contribuendo in modo
decisivo al rinnovamento della letteratura persiana del '900. Il ruolo  della
donna nel matrimonio convenzionale, le libertà prevaricanti del ruolo di
madre e donna libera, il rapporto conflittuale dell'essere donna e non poter
godere del proprio corpo liberamente, le diedero la forza di combattere, ma
le impedirono di godere di una vita normale.
E’ morta a Darband ,Tehran,il 13 febbraio 1967 in un incidente stradale,
di ritorno da una visita alla madre.


Un’altra nascita
Più sola di una foglia
gravida delle mie felicità perdute
mi muovo lentamente
nelle verdi acque d’estate
fino alla piana della morte
fino ai lidi della malinconia d’autunno

Qualcosa di vasto,denso,torbido,
qualcosa di confuso
come il chiasso lontano del giorno
si aggira e si spande 
sulle mie pupille inquiete
forse qualcuno mi separa dalla sorgente
forse qualcuno mi coglie dai rami
forse qualcuno,come una porta,
mi chiude sugli attimi seguenti
forse …

Nella mia piccola notte,ahimè,
il vento ha un appuntamento con le foglie
nella mia piccola notte
c’è l’ansia del declino
ascolta,
senti il soffio delle tenebre?

Ora, qualcosa attraversa la notte
rossa e inquieta è la luna
ora su questa volta,
dove ogni attimo si teme il crollo,
le nuvole,questa folla in lutto,
sembrano attendere l’attimo della pioggia.


Da FORUGH FARROKHZAD,”E’solo la voce che resta”,Aliberti  ed.2009.
 

1 commento:

  1. Forse può essere interessante per qualche amico lettore sapere che su questo blog potrà trovare numerosi esempi di avvii alla conclusione con verifica di haiku di giovani studenti di un laboratorio di scrittura creativa,a partire dall'1/2/2014.
    Sempre su questo blog possono essere lette inoltre numerose contaminazioni di haiku da parte di poeti dell'Ovest,a partire dall'8/12/2013.

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