ASIA
IRAN
La luna in Forugh Farrokhzad
La poetessa constata tutte
le difficoltà della vita per concludere
con la domanda essenziale
Quanto bisogna pagare dopo aver
perso tutto il possibile?
Ci siamo tuttavia incamminati
completamente immersi
nell’oscurità quando l’affabile
femmina luna ci offriva la
sua costante presenza luminosa
attraverso i ricordi
infantili di un uomo di argilla come nei
campi verdi impauriti
dall’assalto delle cavallette.
21. Forugh Farrokhzad
Nasce il 29 dicembre 1934 a Tehran,Iran.
Forugh Farrokhzâd :
sfidando le autorità religiose e i letterati conservatori,
Farrokhzad espresse con fermezza
sensazioni e sentimenti della situazione
femminile nella società iraniana degli anni
‘50/’60, contribuendo in modo
decisivo al rinnovamento della letteratura
persiana del '900. Il ruolo della
donna nel matrimonio convenzionale, le libertà
prevaricanti del ruolo di
madre e donna libera, il
rapporto conflittuale dell'essere donna e non poter
godere del proprio corpo liberamente, le
diedero la forza di combattere,
ma le impedirono di godere
di una vita normale. E’ morta a Darband ,Tehran,
il 13 febbraio 1967 in un
incidente stradale, di ritorno da una visita alla madre.
Dopo
di te
Oh!
L’età di sette anni
Oh!Attimo
stupendo di partire
dopo
di te,tutto ciò che è passato,
è
passato nella densità della follia e della barbarie
Dopo
di te
la
finestra,quell’intenso legame,
vivo
e lucente
tra
noi e gli uccelli
tra
noi e la brezza
si
è infranta
si
è infranta
si
è infranta
Dopo
di te
quella
bambola d’argilla
che
non diceva nulla,
null’altro
se non acqua, acqua, acqua,
è
annegata nelle acque
Dopo
di te
abbiamo
messo a tacere il vociare dei grilli
e
ci siamo affezionati alle campane
che
suonavano sulle lettere dell’alfabeto
e
alle sirene dell’industria delle armi
Dopo
di te
da
sotto il tavolo dove giocavamo,
siamo
passati dietro il tavolo
e
da dietro il tavolo
siamo
passati sopra il tavolo
e
lì abbiamo giocato abbiamo perso,
perso
il tuo colore,
oh
l’età di sette anni
Dopo
di te
ci
siamo traditi,
dopo
di te,
noi
con i brandelli di piombo e le gocce esplose di sangue
abbiamo
cancellato dalle tempie ingessate del
muro
tutte
le scritte di ricordo,
Dopo
di te
siamo
andati nelle piazze,
e
abbiamo applaudito
al
risuonare delle piccole monete scaltre
arrivate
appena in città
dopo
di te.
divenuti
assassini tra di noi,
trepidi,abbiamo
processato l’amore
abbiamo
deciso la ripartizione dell’amore.
Dopo
di te
ci
siamo diretti verso il campo santo.
La
morte respirava sotto il chador della nonna,
la
morte era quell’albero robusto al quale
i
vivi al di qua del principio
annodavano
i voti ai suoi malinconici rami
e
i morti dell’al di là della fine
si
aggrappavano alle sue radici fosforescenti
e
la morte era seduta in quel sacro sepolcro
nel
quale,d’un tratto,ai quattro angoli,
si
sono accesi quattro lumi azzurri
Sento
soffiare il vento,
sento
soffiare il vento
oh,l’età
di sette anni
Mi
sono alzata e ho bevuto l’acqua
e
d’improvviso mi sono ricordata
dei
tuoi verdi campi
impauriti
dall’assalto delle cavallette
Quanto
bisogna pagare?
Quanto
bisogna
pagare per questo cubo di cemento che cresce?
Noi
abbiamo perduto
tutto
ciò che potevamo perdere
noi,ci
siamo messi in cammino,senza lume,
e
la luna,
l’affabile
femmina luna,
era
sempre lì
nei
ricordi infantili di un uomo di argilla
e
nei campi verdi
impauriti
dall’assalto delle cavallette
Quanto bisogna pagare …?
Da FORUGH FARROKHZAD,”E’solo la voce che resta”,Aliberti ed.2009.
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