ASIA
IRAN
La luna in Forugh Farrokhzad Ancora una volta una realtà cupa
in apertura da cui discende una domanda testarda. Perché devo fermarmi,
Perché? Il cammino passa tra i capillari della vita, Sarà l’ambiente fecondo
dell’utero di luna a concepire le cellule infette? Si moltiplicano i dubbi
sulle numerose negatività della vita sulla terra, ma c’è la convinzione
forte che il fine di tutte le forze è giungere all’origine luminosa del sole
e in quell’intervallo dopo l’alba che si avvia alla luce la voce del limpido
desiderio di fluire
dell’acqua,la voce del concepimento del seme del senso
e l’estensione del pensiero condiviso dell’amore; è solo la voce che resta.
I versi delle strofe conclusive sono un durissimo attacco sociale e
politico che la poetessa sferra contro i potenti della terra da cui
orgogliosamente si distingue proclamandosi consanguinea con
la stirpe dei fiori.
e l’estensione del pensiero condiviso dell’amore; è solo la voce che resta.
I versi delle strofe conclusive sono un durissimo attacco sociale e
politico che la poetessa sferra contro i potenti della terra da cui
orgogliosamente si distingue proclamandosi consanguinea con
la stirpe dei fiori.
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23 Forugh Farrokhzad
Nasce il 29 dicembre 1934 a Tehran, Iran.
Forugh Farrokhzâd :
sfidando le autorità religiose e i letterati conservatori,
Farrokhzad espresse con
fermezza sensazioni e sentimenti della
situazione
femminile nella società iraniana degli anni
‘50/’60, contribuendo in modo
decisivo al rinnovamento
della letteratura persiana del '900. Il ruolo
della
donna nel matrimonio convenzionale, le libertà
prevaricanti del ruolo di
madre e donna libera, il
rapporto conflittuale dell'essere donna e non poter
godere del proprio corpo liberamente, le
diedero la forza di combattere, ma
le impedirono di godere di una vita normale.
E’ morta a Darband,Tehran , il 13 febbraio 1967 in un incidente stradale, di
ritorno da una visita alla madre.
E’
solo la voce che resta
Perché devo fermarmi, perché?
Gli uccelli se ne sono andati in cerca dell’azzurro
l’orizzonte è verticale,
l’orizzonte è verticale, e il movimento zampillante
accessibili alla vista roteano luminosi i pianeti
La terra si ripete in altezza
e i vuoti
d‘aria
si trasformano in canali di collegamento
e il giorno è una distesa non compresa
dalla mente ristretta dei vermi dei giornali
Perché devo fermarmi?
il cammino passa tra i capillari della vita
l’ambiente fecondo dell’utero di luna
concepirà le cellule infette
e nello spazio chimico dopo l’alba
solo la voce
solo la voce sarà assorbita dagli atomi del tempo
perché devo fermarmi?
Cosa può essere la palude
se non il luogo dove putridi insetti depongono le
uova?
L’obitorio pensa solo ai suoi cadaveri gonfi
L’uomo impotente
nasconde nell’oscurità la sua impotenza
e lo scarafaggio … oh!
quando parla lo scarafaggio …
Perché devo fermarmi?
La complicità delle lettere di piombo è sterile
la complicità delle lettere di piombo
non salverà il misero pensare
Io sono della stirpe degli alberi
mi turba respirare l’aria infetta
mi consigliò un uccello morto
di non
dimenticare il volo
Il fine di tutte le forze è giungere.
giungere all’origine luminosa del sole
e calare nella percezione della luce
E’ naturale
che i mulini a vento marciscano
Perché devo fermarmi?
Prendo le acerbe spighe di grano al petto
e le allatto
La voce.,la voce,solo la voce,
La voce del
limpido desiderio di fluire dell’acqua
la voce dello scendere della luce stellare
sulla superficie femminea della terra
la voce del
concepimento del seme del senso
e l’estensione del pensiero condiviso dell’amore.
La voce, la voce, la voce,
è solo la voce che resta.
Nel paese dei nani
il criterio di valutazione
viaggia sempre sull’asse dello zero
perché devo fermarmi?
Io obbedisco ai quattro elementi
e il regolamento del mio cuore
non può essere redatto
dai ciechi del governo locale.
Io non ho a che fare
col gemito
lungo e selvaggio
dei genitali dell’animale
io non ho a che fare
con il misero muoversi del verme
nella cavità carnale
La stirpe sanguinea dei fiori
mi impegna a vivere
sì,la stirpe sanguinea dei fiori,lo sapete?
Da FORUGH
FARROKHZAD,”E’solo la voce che resta”,Aliberti
ed.2009.
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