domenica 26 maggio 2019

19.Lunario.Forugh Farrokhzad.2


ASIA



IRAN

La luna in Forugh Farrokhzad
La poesia di Farrokhzad è qui la poesia del declino e della decadenza.
La scrittura è l’unico modo per esorcizzarli.
“Stiamo vivendo in u’epoca in cui -scrive la poetessa - tutti i significati
e tutti i valori hanno perso il loro senso e stanno per crollare … Penso
che il motivo principale di una creazione artistica sia proprio il resistere
di fronte a questo declino … Uno sforzo per restare,far restare qualcosa
di sé e rinnegare la morte …”
In queste esplorazioni,emblema di ogni stato d’animo,è la natura con le sue
molteplici manifestazioni che diventano metafore per raccontare le profonde
 intuizioni e sensazioni della realtà. Le tenebre,la luna,il vento,le stagioni,le
 acque,il verde,le nuvole e molte altre immagini,prese a prestito dal mondo
 tangibile della natura in cui l’autrice si immerge,si trasformano in simboli
 per ricordare qualcosa di profondamente nostalgico,legato alla memoria
collettiva perduta.
Leitmotiv di una lirica che oltrepassa la soglia del retaggio culturale legato
alla propria terra e tende a comunicare con un linguaggio universale.
Qui ‘la luna sanguigna’ rispecchia il ’senso del nostro essere malsano’.




19.Forugh Farrokhzad
Nasce il 29 dicembre 1934 a Tehran,Iran.
Forugh  Farrokhzâd : sfidando le autorità religiose e i letterati conservatori,
Farrokhzad espresse con fermezza sensazioni  e sentimenti della situazione
femminile nella società iraniana degli anni ‘50/’60, contribuendo in modo
decisivo al rinnovamento della letteratura persiana del '900. Il ruolo  della
donna nel matrimonio convenzionale, le libertà prevaricanti del ruolo di
madre e donna libera, il rapporto conflittuale dell'essere donna e non poter
godere del proprio corpo liberamente, le diedero la forza di combattere, ma
le impedirono di godere di una vita normale.
E’ morta a Darband ,Tehran,il 13 febbraio 1967 in un incidente stradale,
di ritorno da una visita alla madre.


Di notte
mentre volteggia la brezza stordita
sul cielo fosco di nostalgia
di notte
mentre si aggira la luna sanguigna
per le stradine azzurre delle vene
di notte
mentre siamo soli,
soli con i sussulti dell’anima,
sgorga dai nostri palpiti
il senso dell’essere,
il senso del nostro essere malsano.

Da FORUGH FARROKHZAD,”E’solo la voce che resta”,Aliberti  ed.2009.
 


1 commento:

  1. Forse può essere interessante per qualche amico lettore sapere che su questo blog potrà trovare numerosi esempi di avvii alla conclusione con verifica di haiku di giovani studenti di un laboratorio di scrittura creativa,a partire dall'1/2/2014.
    Sempre su questo blog possono essere lette inoltre numerose contaminazioni di haiku da parte di poeti dell'Ovest,
    a partire dall'8/12/2013.

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