venerdì 17 maggio 2019

10.Lunario - Chen Dong Dong


ASIA


CINA


La luna in Chen Dong Dong

Scrive  "La luna" nel 1992. In questo testo possiamo 
quindi vedere tutti gli sforzi della  più recente 
sperimentazione della  nuova generazione di poeti  
definiti post-Menglong.
Con lui siamo dunque alle inquietudini del nuovo 
millennio.La luna che altrove il poeta aveva detto 
di dover imparare di nuovo a "vedere piccola",
diventa qui "minuscola e desolata" a dire  la difficile
costanza della fedeltà. Potrà mai  la  poesia rivolgersi 
dalla notte all'aurora? I versi rischiano di somigliare a
una trottola che gira a vuoto. Ma la musica,la poesia 
hanno la forza di rompere il divieto alla rinascita 
della primavera, quando non restano invischiate
nell'illusione.

10. Chen Dong Dong

Nasce a Jiangsu Wujiang Lu Xu, Shanghai, nel 1961.
E’ uno dei nuovi poeti che  balzano sulla scena nella
seconda metà degli anni '80 (nel 1981 ha iniziato a 
scrivere poesie).Sono  definiti post-Menglong e  hanno
in comune  il rifiuto dell'etichetta eroica,che è stata 
attribuita al gruppo Menglong(di cui fa parte Mang Ke) .
Apprezzano il surrealismo occidentale e si impegnano 
per costruire una nuova lingua poetica, ma contestano, 
che quella da loro usata sia  cinese europeizzato. 
Pensano che l'Occidente si sia limitato ad alimentare 
la loro anima senza minimamente influenzare la loro
lingua. Se la poesia di Mang Ke è caratterizzata da un
severo  senso del tempo, nelle voci del gruppo post-
Menglong riscontriamo inevitabilmente un severo  
senso dell'esistenza non socializzata. Ha fondato e
diretto  riviste di poesia. Ora è redattore  di Tendency
Quarterly.


La luna[1]

La mia luna è desolata e minuscola

la mia domenica è coperta di libri.

Sono sprofondato tra molte impossibilità

e penso anche che il tempo e il mare del 
                                [desiderio sono vuoti

che un fuoco vivo non può durare.



Nella notte brillante

come posso mandare lettere all'aurora?

Frasi solitarie si rovesciano sullo specchio

                                              [come pipistrelli

che esitano nell'oscurità del ritorno al sogno

come vecchio disco che sotto la lampada fa 
                        scivolare un confuso ascolto.
                                                                       



Il camion dell'acqua corre leggero, il pianoforte spezza

                                                    [il divieto di primavera

La mia vita cade nella polvere nella prima pagina
                                         [dello spartito che apro per te

quanto scintillano il cavallo infiammato e le meteore


Il mio giardino non l'ho ancora scelto, piante impazzite 
                                           [ si confondono nella musica

nel paesaggio della mia illusione e nell'innocente tramonto.




La mia luna è desolata e minuscola.


Nella notte brillante

come posso mandare lettere all'aurora?

Sono caduto nella Shanghai che ha perduto la luce

                                               [nell'amore rarefatto

vedo il tuo viso giorno dopo giorno invecchiare.

                                
                                                                 Shanghai 1992.


Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli


[1] Cheng Dong Dong,” La luna”,  da Poeti cinesi nuovi.

Nessun commento:

Posta un commento