EUROPA
FRANCIA
13.LO SPECCHIO IN JACQUES PREVERT
Ancora in Francia in quella stagione esaltante per la generosa offerta
di versi spendidi come questi di Prévert il cui specchio ci racconta
del ricordo di un momento gaio e festoso cui all'improvviso seguono
silenzio.cui alla voce felice di lei segue quella lacerata e fragile,desolata
nel chiamarlo di lontano,che fa porre la mano del poeta sul cuore e
percepire le schegge ghiacciate dello specchio che riflette quel suo
riso che è un'esplosione di stelle.
JACQUES PREVERT
Lo specchio
spezzato
L’ometto che cantava senza posa
L’ometto che danzava nella mia testa
L’ometto della giovinezza
ha rotto il suo laccio da scarpe
e tutte le baracche della festa
d’un colpo sono crollate
e nel silenzio di questa festa
ho sentito la tua voce felice
La tua voce lacerata e fragile
infantile e desolata
che veniva
da lontano e mi chiamava
ed io mi son messo la mano sul cuore
dove si agitavano
insanguinate
le sette schegge di ghiaccio del tuo riso
stellato.
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