EUROPA
Russia
38.LO SPECCHIO IN ARSENIJ TARKOWSKIJ
La prima quartina del sonetto illustra molto bene una
concezione
del tempo caratteristica del poeta; una concezione di un tempo
assoluto, circolare al di fuori della contingenza ma che, nel contempo,
la contiene ("e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello, / e il reale, e i
sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra"); l'onda, quindi l'acqua, si
pone subito, come elemento primordiale. È l'idea-immagine di un tempo
nel quale sogno e realtà sono fusi.
del tempo caratteristica del poeta; una concezione di un tempo
assoluto, circolare al di fuori della contingenza ma che, nel contempo,
la contiene ("e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello, / e il reale, e i
sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra"); l'onda, quindi l'acqua, si
pone subito, come elemento primordiale. È l'idea-immagine di un tempo
nel quale sogno e realtà sono fusi.
Gli specchi costruiscono la rete dei riflessi che lo immergono al centro
di quel movimento circolare del tempo che cancella le date e conferisce
unità circolaree contigua a passato,presente e futuro
di quel movimento circolare del tempo che cancella le date e conferisce
unità circolaree contigua a passato,presente e futuro
Tarkowskij
E lo sognavo, e lo sogno
E lo
sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l'altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.
Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un'onda dietro l'altra si frange sulla riva,
e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.
Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia
e lo sognerò ancora, una volta o l'altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.
Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un'onda dietro l'altra si frange sulla riva,
e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.
Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia
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