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EUROPA
Grecia
34.LO SPECCHIO IN GHIANNIS RITSOS
Nel sogno dell'esule tutto è nero come la pece .anche lo specchio non ha più la
capacità di diffondere luce,perchè è rotto,ma lui, l'esule, non si lascia abbattere
e reagirà dopo aver considerato che non è che la realtà della sua condizione
del momento da cui lui lotterà per uscirne.
Ritsos.
del momento da cui lui lotterà per uscirne.
Ritsos.
Che coraggio nell'affrontare la vita,che palpabile calore in persone messe alla prova da una sofferenza grande,quanta generosa energia nelle parole e nelle azioni,regalate senza cedimenti né esitazioni al resto del mondo - meno consapevole- perché non disperda le opportunità che la vita concede.
Rappresentazione del
sonno[1]
Di notte grossi pezzi
d'intonaco cadevano sul letto dal
soffitto
non avevi dove sdraiarti. Lo specchio
si era rotto anche quello.
La statua di gesso del
corridoio era coperta di fili di
fuliggine.
Non solo non potevi farci
l'amore, ma neppure sfiorarla
tracce nere lontano sulle
cosce, sulle ginocchia,le labbra,
le mani. Da mesi ormai
avevano tagliato l'acqua,il telefono,la luce,
sul tavolo di marmo in cucina accanto alle cicche,
marcivano due enormi
lattughe.
[1] Ghiannis Ritsos, “Rappresentazione del sonno”, da Pietre, ripetizioni, sbarre. Poesie
1968/69, a cura di Nicola Crocetti, Crocetti,2004.
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