sabato 25 aprile 2015

Jean Tardieu,il metafisico scherzoso



JEAN TARDIEU[1] DEL METAFISICO SCHERZOSO CON LA FORMA PROTAGONISTA
 
Jean Tardieu

  • curiosità per la sperimentazione.

Le avanguardie lasciano quindi in eredità alle nuove generazioni il gusto e la curiosità per la sperimentazione che consenta di superare la rigida costrizione delle regole.

  •   La sostituzione della forma al soggetto.

 Ed ecco allora la ricerca di Jean Tardieu. Fin dall’inizio “dura roccia che le onde fluenti e fuggenti ricoprono” è stata definita la sua poesia[2]  fino a “Monsieur Monsieur[3], dove i temi eterni finiscono per risolversi nell’unico tema della sostituzione della forma al soggetto, dove la forma diventa l’argomento stesso. Passaggio che ha il vantaggio di moltiplicare in modo indefinito le possibilità di illuminare la genesi delle forme liberate e di far proliferare i loro capricci,la loro profonda vitalità.Deformate,fantastiche e mobili rivelano,tuttavia,un segreto:nel disordine c’è un senso.

  •   La musicalità del ritmo.

Le preoccupazioni sulle parole, sul senso svuotato, l’ossessione, d’origine musicale, delle variazioni su un tema e della ripresa di un motivo, secondo una composizione ritmica che somiglia a quella della fuga, sono la connotazione costante della sua poesia. La ricerca di demistificazione del linguaggio si avvale della sua  particolare attenzione alla musicalità del ritmo che gli fa utilizzare il valore quantitativo delle vocali[4] piuttosto che la scansione sillabica tradizionale. Il procedimento dell’accumulazione gli è anche congeniale: è infatti maestro nel farne scaturire ora il paradosso sorprendente, ora l’ironia sottile, ora l’humour sferzante e un po’ amaro. La ripetizione più che ritornello, che non serve a tagliare la poesia a intervalli regolari, è strofa; o meglio, è la tessitura stessa della frase principale, la sostanza stessa della canzone.

  •   L’accostamento di Tardieu a Prévert

 Verrebbe da accostare le sue composizioni a quelle di Prévert – che, non a caso, sono spesso diventate canzoni – [Monsieur MonsieurSpectacle[5] ].Anche se, certamente, la poesia di Tardieu corta, caustica, incisiva, rigorosa affonda le sue radici nel razionalismo del XVIII sec. Mentre quella di Prévert, straripante di spirito, variata, espansiva è la produzione di un emotivo che può cedere all’immaginazione come alla tenerezza per insorgere, all’improvviso, beffarda contro i poteri usurpati. 

Studio di pronomi.[6]               

Oh te oh te oh te
te che già te che tuttavia
te che soprattutto
te che durante te che una volta te che sempre
te adesso
io sempre albero e te sempre prateria
io soffio e te fogliame
io fra te secondo!
E noi  che senza  nessuno
attraverso la chiarezza attraverso il silenzio
con niente per noi soli
tutto perfettamente tutto.

Fiori di carta.[7]   

Io t'avevo detto tu m'avevi detto
io t'avevo detto io t'avevo detto tu m'avevi detto
io t'avevo detto tu m'avevi detto io t'avevo detto tu m'avevi detto io t'avevo detto

...Oh come erano alte le case!
Oh come sapeva di polvere il vecchio appartamento!
Oh come era impossibile da ritrovare
il tempo del sole il tempo del futuro dei fiori di carta!


[1]Jean Tardieu  nasce a Saint Germain-de-Joux nel 1903 e muore a Créteil nel 1995.
[2] E. Noulet: “Tardieu” in :”Poètes d’aujourd’hui”, Pierre Seghers éditeur.Paris 1964.
  [3]Jean Tardieu:“ Monsieur  monsieur”.1951. Gallimard ,Paris.
  [4] Si intende il valore lungo o breve delle vocali.
  [5]Jacques Prévert: “Spectacle”.1951. Gallimard, Paris.
  [6] Jean Tardieu,da: ”Monsieur monsieur”. Gallimard ,Paris,1951
 [7]Jean Tardieu,da: “Storie oscure”, Gallimard, Paris, 1961.

Nessun commento:

Posta un commento