lunedì 28 settembre 2015

80.Ancora Tagore



Ero una fra le tante donne

occupate nelle umili faccende

di casa. Perché m’hai scelto

e tolto dal quieto rifugio

della vita comune?

L’amore inespresso è sacro.

Splende come gemma, nella

profondità buia del cuore.

Oh, tu hai vinto la timidezza

del mio cuore e trascinato

il mio tremante amore all’aperto,

demolendo per sempre l’angolo

ombroso dove nascondeva

il suo nido.

Le altre donne sono sempre

le stesse, nessuno ha indagato

nella profondità del loro essere,

ed esse stesse non conoscono

il loro segreto. Con leggerezza,

sorridono e piangono,

chiacchierano e lavorano.

Ogni giorno vanno al tempio,

accendono le loro lampade,

attingono acqua al fiume.

Speravo che al mio amore

fossero risparmiate le umilianti

vergogne dei derelitti, ma tu

hai rivolto altrove il tuo viso.

Sì, la tua strada è aperta

davanti a te, ma a me hai

tagliato la via del ritorno

e lasciato nuda davanti al mondo,

che mi fissa notte e giorno,

con i suoi occhi senza palpebre.

- da Il Giardiniere –

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