domenica 6 settembre 2015

58.Ancora Tagore

Lei m’ha lasciato nell’ora in cui

la notte già si dilegua.

Il mio cuore cercava di consolarsi pensando

che tutto è vanità.

“Tuttavia” mi dicevo “questo nome

tracciato era il suo,

questo ventaglio di foglie di palma,

ricamato in seta rossa dalle sue dita,

non è forse cosa reale?”.

Come un bambino inquieto che ferisca sua madre,

sconvolgevo ogni cosa dentro e fuori di me,

mormorando con risentimento:

“Il nostro è un mondo di tradimenti!”

Ma dal cielo cosparso di stelle scese un rimprovero,

una voce parlava al mio orecchio, dicendomi:

“Ingrato! Impara a riempire il vuoto

che ho lasciato con il ricordo del mio passaggio!”
                                        - da Petali sulle ceneri -

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