lunedì 14 settembre 2015

66.Ancora Tagore.



.Poco tempo fa, durante le languide ore
del mese di Marzo, t’aspettavo invano.
Vieni adesso con la stagione del monsone
e fai vibrare nel mio cuore la musica del temporale
e dei venti impazziti!
In quei giorni passati di Marzo credevo
d’averti visto scivolare sopra i fiori dei campi,
trascinandoli tra le pieghe del tuo fluttuante vestito.
Credevo d’aver sentito il tintinnio
dei tuoi braccialetti, d’aver respirato
il tuo dolce profumo, lungo i viali del giardino...
Oggi scopro la tua presenza in tutta la foresta,
vedo i tuoi capelli come un’ondata scura
che si dipana in cielo.
Pieghi su di me la tua magica ombra
e io colgo la risonanza d’un grave cerimoniale.
Gli abiti leggeri che avevo preparato per te sono
una piccola offerta. Non ho ancora saputo far cantare
il mio lutto come converrebbe alla tua celebrazione.
Ma posso intuire, io che ti preparavo una chiara unione,
che avvicinandoti diventerò il servitore d’un culto?
- da Petali sulle ceneri -

Nessun commento:

Posta un commento