martedì 8 settembre 2015

60..Ancora Tagore





Poco tempo fa, durante le languide ore


del mese di Marzo, t’aspettavo invano.


Vieni adesso con la stagione del monsone


e fai vibrare nel mio cuore la musica del temporale


e dei venti impazziti!


In quei giorni passati di Marzo credevo


d’averti visto scivolare sopra i fiori dei campi,


trascinandoli tra le pieghe del tuo fluttuante vestito.


Credevo d’aver sentito il tintinnio


dei tuoi braccialetti, d’aver respirato


il tuo dolce profumo, lungo i viali del giardino...


Oggi scopro la tua presenza in tutta la foresta,


vedo i tuoi capelli come un’ondata scura


che si dipana in cielo.


Pieghi su di me la tua magica ombra


e io colgo la risonanza d’un grave cerimoniale.


Gli abiti leggeri che avevo preparato per te sono


una piccola offerta. Non ho ancora saputo far cantare


il mio lutto come converrebbe alla tua celebrazione.


Ma posso intuire, io che ti preparavo una chiara unione,


che avvicinandoti diventerò il servitore d’un culto?


- da Petali sulle ceneri -
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