venerdì 4 settembre 2015

56.Ancora Tagore.

Eravamo insieme finché la primavera

ha bussato gridando alla nostra porta:

«Lasciatemi entrare».

Ci offriva i segreti mormorati della sua gioia,

l’alito dei germogli nuovi.

Io ero occupato dai miei pensieri, tu seduta al

filatoio…

S’allontanò e all’improvviso la vedemmo sparire

con le ultime rose.

Ora che non sei più qui, Amore,

la primavera bussa e dice ancora:

«Lasciatemi entrare».

Mi offre il fruscio delle foglie secche,

l’eco di un tubare di colombe.

Io sono seduto alla finestra e un fantasma

fila, vicino a me, tristi sogni…

Per la primavera, che non ha più segreti dolori

da offrirmi, tutte le porte si sono aperte!

- da Petali sulle ceneri

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