La lunga
teoria dei suoi amori sfilava monotona ai miei orecchi. Antichi ritratti di
famiglia erano sparsi sul tavolo untuoso. L’agile forma di donna dalla pelle
ambrata stesa sul letto ascoltava curiosamente, poggiata sui gomiti come una
Sfinge: fuori gli orti verdissimi tra i muri rosseggianti: noi soli tre vivi
nel silenzio meridiano.
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