Una struggente contemplazione del tempo che
passa:
C.P. Kavafis
CANDELE
Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
come una fila di candele accese,
dorate, calde e vivide.
Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
penosa riga di candele spente:
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte.
Non le voglio vedere: m'accora il loro
aspetto,
la memoria m'accora il loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
la memoria m'accora il loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.
Non mi voglio voltare, ch'io non
scorga, in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente
(continua)
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