. EPOS E
LYRIKOS
Il Berliner Ensemble[1] è in tournée
a Londra e Gordon non ha perso l'occasione di assistere all'evento. Con un
vecchio amico, Kenneth - che un tempo si era innamorato di lui e Gordon aveva
fatto non poca fatica a chiarire l'equivoco, riuscendo poi a conservare con lui
un buon rapporto di amicizia - si è goduto fino in fondo il magnifico
spettacolo della rappresentazione dell'
"Opera da tre soldi" di
Bertolt Brecht[2]. Aveva pensato che sarebbe stata per lui un'operazione
nostalgia e invece si è trovato coinvolto a partecipare dall'inizio alla
fine all'azione drammatica, come fosse la prima volta. Bravura della compagnia
che ha interpretato senza sbavature, con grande sicurezza, certo, ma anche
grandezza dell'autore. Per Gordon è il piacere grande della riscoperta di un
classico.
Ed
ecco che, nei giorni successivi, la
spinta impellente a rivisitare l'opera del grande poeta non accenna ad
attenuarsi tanto che Gordon prende una
decisione. Ha sentito dire da Kenneth che a Soho esiste una libreria
specializzata in testi di letteratura di lingua tedesca tradotti: non se li lascerà
certo sfuggire! E questo lo aiuterà a recuperare un po’ della sua serenità
perduta da parecchi giorni.
Riesce a scovare le severe vetrine della libreria
in mezzo alla selva di pubs e
ristoranti di ogni genere e misura. Entra e comincia a spigolare.
Decide
di iniziare proprio dall' “Opera da tre
soldi" e si ferma sulla "Canzone del no e del sì" (Barbara song). Quello che lo interessa è
lo slittamento dal lirico all'epico che il grande drammaturgo opera quando
inserisce canzoni nel testo teatrale, attribuendo loro come una seconda vita, per una sorta di
metamorfosi. Sono l'inserimento degli elementi narrativi, della presenza del
narratore, la sua capacità di
circoscrivere la situazione e il personaggio a permettere quegli effetti di
grande suggestione.
La canzone del no e del
sì[3]
1.Un tempo pensavo,
quand'ero innocente
(e lo sono stata
proprio come te) :
da me pure un giorno
forse verrà un uomo,
e allora ho da saper
il fatto mio.
Uno che abbia i soldi
e sia ben educato
e che, festa o no,
abbia il collo di bucato
e che sappia come si
parla a una signora.
E a quello gli dico un
bel no.
Un po' di contegno,
mia cara,
e serbare le distanze.
D'accordo, sì, notte
con luna in cielo,
d'accordo, con la
barca prenda il largo,
ma non dare altre
speranze.
Quello che conta, è
non lasciarsi andare,
dimostrarsi fredde e
dure.
tante cose potrebbero
avvenire,
ma, ahimè, la mia
bocca dice : no.
2.Il primo che venne
fu un tale del Kent:
aveva tutto quel che
occorre ad un uomo.
Un altro era padrone
di tre navi
e un terzo era pazzo
di me.
ed avevano soldi
ed erano educati
e, festa o no, puliti
e profumati.
E sapevano come si
parla a una signora.
E a tutti io dissi un
bel no.
Un po' di contegno,
mia cara.
D'accordo, sì, notte
con luna in cielo
d'accordo la barchetta
prese il largo.
Ma non diedi altre
speranze.
Quello che conta è non
lasciarsi andare,
dimostrarsi fredde e
dure.
Tante cose potevano
avvenire,
ma ogni volta la mia
bocca disse :no.
3.Finchè un bel
giorno, un bel giorno turchino
venne uno che non mi
pregò:
entrò nella mia
stanza, attaccò il cappello al chiodo
e io non seppi più
quel che facevo.
lui non aveva soldi,
era maleducato,
al dì di festa sempre
mal lavato
e non sapeva come si
parla a una signora.
Ma a lui non risposi
di no.
Non fui contegnosa,
mia cara,
e non serbai le
distanze.
Ahimè, ahimè, notte
con luna in cielo!
Ahimè, barchetta che
non prese il largo!
Ahi, perdute speranze!
Non mi rimase che
lasciarmi andare
e fredda e dura non
potei restare,
tante cose dovettero
avvenire
poiché la mia bocca
più non disse : no.
Ed
ecco la chiusura a sorpresa con il contrasto sarcastico per sferrare l'attacco
graffiante contro il perbenismo e i sentimenti calcolati, dove la beffa fatale
rivela quanto il calcolo sia anche vano.
[1] Nel 1948, a Berlino Est, Bertolt
Brecht dà vita, con la moglie, l’attrice
Helene Weigel, al Berliner Ensemble, che in una trionfale tournée si afferma come uno dei migliori complessi teatrali
esistenti. Ancora oggi, questa istituzione
continua a proporre nel mondo l’opera del grande drammaturgo che l’ha
fondata.
[2]Bertolt Brecht nasce ad Augsburg
in Baviera nel 1898, muore a Berlino nel 1956.
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