È
proprio vero! Gordon ha ragione. I
poeti, questi artigiani capaci di dominare le parole e ricavarne incantesimi,
sanno bene che la più ricca delle esperienze umane è anche la più limitata nei
suoi mezzi d’espressione e che le parole possono uccidere l’amore. Forse è
dunque perché conoscono questa verità che spesso scelgono, per cantarlo, la via
del sogno, sfruttando i tesori dell’immaginazione, sfalsando i piani di quel
mare agitato delle emozioni illogiche,
confuse del desiderio e finiscono così per arredare la nostra memoria con i
particolari più leggeri, scorrevoli e splendenti che arricchiranno per sempre
la realtà dei nostri rapporti.
Che
cos’è che rompe nello specchio confuso gli scenari dei crepuscoli antichi
dell’amore: il tempo vano di una sera inutile, la dorata assenza , la sembianza
liquida o semplicemente l’alba vera che si è accesa tra i monti?
È solo l’incantesimo del sogno che può cancellare
tutti i connotati e permettere
di ritrovarci in allegria liberi
e puri per amarci nell’universo spoglio e sano dei pronomi,per quel che essenzialmente
siamo,IO e TE.
Perché
il poeta vorrebbe essere sabbia e sole, dove lei si distende per riposare e
lasciare poi l’impronta tenera e tiepida del suo corpo, accarezzato dal bacio lento di lui, vorrebbe essere vetro,
tessuto, legno, materia che conserva nello spazio e nel tempo colore e profumo,
che sarebbe familiare al tocco di lei, che, per abitudine, lei vedrebbe senza
dover guardare. Vorrebbe essere la sua
allegria e il suo amore. Certo, proprio tutto questo il poeta sogna di offrire
alla sua innamorata, ma non può che offrirle che quello che nella realtà egli
semplicemente è.
Una
collana di grani,lievi come fiocchi di nuvole e limpidi come gocce di
cristallo,quella del sogno,dell’universo impalpabile e paradisiaco tratteggiato
dai grandi maestri spagnoli nei loro versi appena ascoltati,in armoniosa
sintonia con la tradizione della speciale festa di Sant Jordi dedicata alle
parole di inchiostro della poesia e degli
innamorati. Una collana di parole che, per lo spessore onirico e il sapore talora un po’ sciamanico, hanno
la forza di nutrire e rinvigorire quel sentimento, quella
passione, quel desiderio che il linguaggio verbale inadeguato del quotidiano
potrebbe fare appassire.
(continua)
Dedico i prossimi post ai miei amici lettori germanofoni,che sono tanti e molto assidui.
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