Poesia belga
...E tornando nella Vecchia Europa ,eccoci
di nuovo immersi in un linguaggio raffinato e ricco di complessità per
conoscere la passione molto luminosa ,misteriosa
e forte insieme, di Henry Bauchau[1]:
La
leonessa.[2]
Nel letto brillante dell’amore
La gloria col suo passo infranto
Ha sanguinato d’un sangue di leonessa
L’amante di dicembre
con gridi di gabbiano
spoglia la città della sua gloria
veniale
Perché la donna e il tempo sono
nel cedimento
mirabile dell’ essere
Henry Bauchau
(Malines ,1913- Louvenciennes,
2012)è psicanalista e poeta, drammaturgo e romanziere belga
di lingua francese.
Membro dell'Accademia reale di lingua e di letteratura francesi del Belgio,vive a Parigi
dal 1975 alla morte nel 2012.
La prima infanzia d'Henry Bauchau è segnata
dall’invasione tedesca .Fa i suoi studi di diritto a Lovanio. Prima d’esser
chiamato alle armi nel 1939, esercita attività nel giornalismo e milita
nel movimento della gioventù cristiana. Durante la guerra 1940/1943 sarà responsabile del Servizio dei volontari del lavoro per la Wallonie (SVTW),prima di raggiungere un
movimento di resistenza armata. Ferito nelle Ardenne,termina la guerra a Londra
. La sua azione nel SVTW gli varrà il sospetto dopo la Liberazione, anche se è ufficialmente
assolto dal tribunale militare. Ferito tuttavia da quell’incriminazione si
allontana dal paese e vivrà in Svizzera e in Francia A Parigi, lavora nella
distribuzione dei libri,frequenta Camus ed altre celebrità. Fa amicizia con
Amrouche,che lo porterà a sostenere la causa algerina
Dal 1947 al 1951, Bauchau intraprende un’analisi da Blanche Reverchon
,moglie del poeta Pierre Jean Jouve .Terapia che segnò profondamente il suo pensiero. Profondamente legato a Blanche, da une relazione ad un
tempo d'affetto, di stima e di transfert (analitico), lo sarà in modo tumultuoso e tuttavia
continuo anche con Pierre Jean Jouve (di cui ammirerà molto l’ opera).
Parallelamente alle sue numerose opere scrive il suo diario che illumina il valore
che hanno per lo scrittore la poesia,i sogni,l’inconscio,la scrittura.
Particolarmente interessante ,della sua
intera produzione narrativa,drammaturgica,poetica e saggistica, il suo romanzo:Œdipe sur la route (1990;
trad. it. 1993).
Fondata sulla
cultura psicanalitica e affrancata da ogni concezione metafisica della
letteratura, la poetica che informa l'intera opera di Bauchau delega alla
parola il potere di dare senso al mondo e il compito di ritrovare le misure di
un'armonia cosmica.
Bauchau definisce così la sua arte,in una
risposta ad alcuni adolescenti:« L'ispirazione è sempre delirante,dionisiaca per riprendere l’espressione di Nietzche. Ha bisogno della coscienza
ordinata,musicale,apollinea. E’ un equilibrio. Quando Alessandro il Grande brucia il Palazzo di Persepoli,fa precipitare
la Grecia sotto la supremazia di
Dioniso. Non se ne è più rialzata. »
(continua)
[1]Henry Bauchau:
Scrittore belga di lingua francese, nato a Malines il 22
gennaio 1913. Laureatosi in giurisprudenza, dopo aver
preso parte nel 1944 alla Resistenza, dal 1946
si è trasferito a Parigi, ove ha dato vita, senza successo, a una casa
editrice. Si è sottoposto in seguito a psicanalisi e ha iniziato a comporre
versi. Negli anni Cinquanta, periodo in cui ha fondato un collegio
internazionale femminile a Gstaad, che ha diretto fino al 1975,
si approfondisce ulteriormente la sua vocazione letteraria, anche in direzione
della narrativa e della drammaturgia. Nel 1965 ha ripreso
l'analisi e ha frequentato i seminari di J. Lacan; dal 1976
si è stabilito definitivamente a Parigi dove, accanto all'attività di
scrittore, esercita la professione di psicanalista. Nel 1990
è stato eletto membro dell'Académie Royale de Belgique. Nel 1997
gli è stato assegnato in Belgio il premio Rosse.
[2] Da:
Poésie complète. Actes Sud éditeur,2009-Trad. dal franc. di Maria Gabriella
Bruni.
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