A questo punto Gordon si ricorda del giudizio
di un poeta italiano, traduttore di B.
Brecht -
F. Fortini - che ha detto di lui
– se la memoria non lo inganna : " Questa lirica partecipa e vive
dell'universo della negazione, dell'ascesi
della logica spettrale, un po' come [...] in Klee,[1] perché è di un mezzo secolo di storia europea. Il
suo obiettivo è dirigere la propria
poesia verso gli
altri, l'avvenire, senza mai coprire
però la cavità
buia dell'esistenza."
Ed è
per questa citazione,riaffiorata alla sua mente, che va a cercare un riscontro,
una conferma in
Paul Klee:
In fondo al cuore,
unica preghiera,
un'eco di passi.
come di gatta:
l'orecchio suo
trangugia suoni
il piede si leva alla
corsa
lo sguardo
riluce dovunque
dal suo volto scampo
non v'è,
bella, un fiore,
ma irta d'armi e in
fondo
non ha nulla a che
fare con noi.
‘
Sì, in effetti , un sentimento dell’ineluttabile estraneità, dell'inutile unica
preghiera, del vano lasciarsi abbagliare... Eh, sì, anche le belle immagini e
il ritmo felpato dei suoi versi non hanno proprio niente di consolatorio.
[1] Paul Klee, pittore, poeta,
intellettuale svizzero. Nasce nel 1879 a Münchenbuchsee e muore a Muralto,
Berna nel 1940. La sua peculiarità e grandezza consistono nel rendere visibile
l’invisibile, allargare la rappresentazione anzitutto verso l’interno
dell’oggetto, per poi porre l’oggetto in un rapporto visibile con la terra e
con l’universo. Egli raggiunse la poesia attraverso l’opera pittorica.
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