- Dai –la interrompe Gordon premuroso - ora mangia
piuttosto questi succosi frutti di mare, se la paella si fredda non ti piacerà e sarà un vero peccato! Comunque
hai ragione. Lo sai come sono sensibile all’eterno femminino … Ma non è solo
questo. La poesia è l’arte del “dictare”,
è quasi retorica, più che letteratura: ricordati Dante.La
poesia nasce come arte orale e lo è sempre rimasta. Il tratto in cui non lo è
stata più è davvero infinitesimale. La dimensione vocale è fondamentale nel
testo scritto. Sai già come la penso: il metro, il ritmo sostengono la
struttura e finiscono per costituire l’impianto, l’impalcatura delle figure, perfino nel tuo adorato Rimbaud! Considera, ad
esempio, come quella voce di velluto ha
reso davvero unici quei versi di Federico Garcia Lorca! E inoltre, che invidia intravvedere quel
paradiso in terra, costruito semplicemente con un campo silenzioso dove scorre
con discrezione un fiume, dove è una piccola fonte e dove i baci degli
innamorati sono “sonori nèi nell’eco”. Un vero “Paradiso perduto”! Se poi pensi
alla sua vita ,all’esilio ,alla fucilazione … Che crudele, dannato contrasto!..
Zoé
si interrompe un attimo per bere un sorso,ma tesa, subito aggiunge- Certo,
penso che fosse inevitabile l’esilio negli anni della dittatura franchista per
uomini capaci di immagini impalpabili e
libere, perciò tanto affascinanti. Pensa a
quelle di Rafael Alberti coi suoi” valzer del cielo” che i venti suonano
nei capelli di lei, mentre la prima luna degli innamorati fa capolino dietro al suo ventaglio. Che sapiente capacità di collegarsi con i fervori
innovativi delle avanguardie europee e, nello stesso tempo, rendere omaggio ai
maestri, come Béquer,[1], di sapere insomma trovare il punto di equilibrio
e di sintesi che permette di recuperare una vena neo-popolare, di essere il
poeta di tutti, rifiutando ogni odore di accademia, e tuttavia raggiungere con
naturalezza e semplicità una eleganza e una raffinatezza estreme. Quanto a ritmo, metro ,lo sai,io preferisco
privilegiare i termini armonia /disarmonia . Credo che in certi
testi una certa disarmonia insistita, a volte aggressiva, addirittura
corrosiva, è il vero supporto alla efficacia figurale. In questo senso posso
condividere il tuo modo di sottolineare
la musicalità di un testo poetico. Ma … Ancora una curiosità. Hai colto anche tu qualcosa di diverso, di
più autentico e diretto in questa, non saprei come chiamarla esattamente, performance in rapporto alle altre esperienze in cui l’ attore
dice o legge poesie?
- Allora, andiamo con ordine-riprende Gordon -
prima un’osservazione sui maestri spagnoli: il punto di equilibrio tra opposti
, appunto, mi sembra anche l’elemento comune delle personalità, per altri
versi, molto differenti, dei componenti di questo gruppo straordinario di
intellettuali. La sintesi che Lorca seppe trovare tra tradizione colta e
popolare, tra avanguardia e tradizione è quella che io ritrovo nella poesia pura
di Pedro Salinas intessuta di intelligenza e di sentimenti senza mai scadere in
sentimentalismi e, tantomeno, in intellettualismi. Piuttosto, un rifuggire
dalla retorica, una ricerca severa del
linguaggio, essenziale,spoglio, che ti riporta ai valori essenziali
dell’essere, alla nudità vera dei pronomi. ” La voce a te dovuta “ è davvero
magnifica, non sei d’accordo?
- Sì, certo-concorda Zoé,ribattendo però
subito dopo- Ma è proprio qui che risiede il loro fascino. Pensa alla loro
ammirazione per Antonio Machado, appena una generazione precedente alla loro,
e, tuttavia, con la forza di creare un modo originale per esprimere la propria
preoccupazione per i problemi dell’Uomo . Io penso a Vicente Aleixandre e alla
sua “Figlia del mare ”, alla “ generosa
presenza” della sua”’ bellezza irresponsabile”, alla sua” innocenza offerta ad
occhi savi” come una “conchiglia lasciata dalle onde”, come la “spuma che resta
quando la riva si ritrae”. Quanto lontano il sogno, quanto fondate le
inquietudini …
- È vero-continua Gordon - Come il grande
Machado che accenna a qualche mistero, improvviso ed etereo,come la storia
d’amore che s’incardina nel cuore del poeta che ricorda come nella vita c’è molto di incompreso e che è pronto
tuttavia ad afferrare il ritmo nuovo dello spazio,impresso dalla mano di lei
che si posa sul suo braccio,l’imprecisa cosa felice che la brezza dice sui rami
senza saperlo,che fa riapparire il
quadro della sua vita nella quieta piazzetta tra le acacie fiorite e la limpida
fonte o la dorata assenza incantata o infine quell’amore che nel confuso
specchio rompe gli scenari dei suoi crepuscoli antichi.
Aleixandre si lascia trafiggere dagli
occhi azzurri della figlia del mare che raggiano e si lascia legare al caldo
nodo della sua presenza. Devo confessarti che sono stato conquistato dalle
movenze,in sintonia con il movimento del mare, e dallo sguardo incantato e
luminoso della suadente Donna di Carta che l’ha rievocata per noi -e, dopo una
rapida occhiata preoccupata alla sua interlocutrice,prosegue:-Aleixandre è un
poeta legato al suo mare, ma con un forte legame anche con la sua terra:la sua
originalità non si lascia contaminare dalle scosse sismiche delle avanguardie europee,ma affonda le sue
radici nella tradizione del suo paese che non abbandonò neppure per l’esilio.
La sua poesia angosciata ed esistenzialista è testimonianza alta della
durissima guerra che fu vissuta dal suo popolo...
-Sei
proprio un incorreggibile maschio -lo
interrompe Zoé- e non solo britannico!
Ma quanto charme in quel sondare le profondità dell’essere e della
storia … Confessa che lo fai apposta per
sottolineare la mia natura compulsiva che ti disturba. E, ora, la mia piccola
curiosità … sono sempre in attesa …
-Oh! Basta coi battibecchi e le sfide scherzose
-propone Gordon sorridendole- Ognuno è come è. Sono d’accordo con Salinas.
L’ideale sarebbe esserlo senza maschere e senza orpelli, ma è utopico . Se vuoi
il mio parere, dunque, sì, è proprio vero. Se devo essere sincero, ho provato
spesso un certo fastidio, quando mi sono trovato di fronte ad un attore dalla
forte personalità, specialmente se interpretava un poeta che conoscevo
bene e che amavo particolarmente. Non mi piaceva che la sua visione del mondo soffocasse quella che
secondo me era del poeta. Oggi, invece, la donna che era corpo
in scena, che diceva versi era riconoscibile per la verità che stava in quel
momento dicendo, che sgorgava direttamente dal testo; mi è sembrata, di volta
in volta, un corpo-voce prestato al corpo-voce del testo poetico, la sua strada
autentica per interpretare il mondo.
Insomma, secondo me, nella Donna di Carta (che non è un attore che recita
poesie) il suo ego non traspare,totalmente cancellato per l’immedesimazione
piena con la verità carismatica del poeta.
Ecco perché ci sono particolarmente piaciute. Eccola, secondo me, la
natura del rapporto diretto, che però è frutto di amore e di attenta ricerca.
Ora
però-aggiunge pomposamente - è tempo per la conclusione degna di una serata
così intensamente ricca di emozioni diverse;lasciami allora chiudere
adeguatamente,imprimendo ancora un segno all’atmosfera festosa che ci circonda e alzando insieme i
bicchieri di un’abbondante e robusta sangria..Il
sigillo di un momento prezioso di sogno!
[1] Poeta spagnolo del XIX secolo; un
frammento di un suo verso è in epigrafe della poesia di Rafael Alberti “Terzo
ricordo”, vedi pagine precedenti.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento