domenica 9 giugno 2013

Poesia delle Indiane d'America.(22)






















Mary TallMountain[1].  22.
In un rincorrersi di versi si assiste spesso a una sorta di accumulazione  che riflette la basilare interrelazione tra le cose. Una poesia dunque che è incontro di suoni,ma soprattutto concatenazione di pensieri che talora può trovare espressione in due versi paralleli,quasi a bilanciare in equilibrio due opposizioni. Le scrittrici finiscono per assumere loro stesse il ruolo delle nonne,le narratrici orali,con l’inevitabile tendenza all’uso del “verso narrativo  .Raccontare si estende allora alla memoria di parole consegnate loro,sulle quali gravita  il centro,lo stesso farsi di questa poesia.
Cerchio tribale,circolarità della narrazione,dalla fine prende spunto il principio:ecco emergere allora  struttura e significato che risiedono proprio  in quel rinnovarsi attraverso la continuità della  tradizione.
Ulato,in Alaska,è il luogo d’origine di Mary TallMountain,da cui partì quando a tre anni fu adottata da una famiglia bianca dopo che la madre si era ammalata di tubercolosi. Il rumore delle acque del vicino fiume
 Youkon è quello che ha continuato ininterrottamente a udire  dai molti luoghi di un’America diversa e lontana.                    

 Grasso buono                

I cacciatori uscirono con i fucili
all’alba.
Non avevamo carne al villaggio,
né cibo per la tribù e per i cani.
Né caribù nel deposito viveri.
Aspettammo tutto il giorno.
Finalmente!
Quando l’oscurità calò sul fiume
noi bambini li vedemmo in lontananza.
Sì! Avevano dei caribù!
Ci mettemmo a  saltare e a strillare !

Vicino al fuoco quella notte
facemmo festa.
Gli anziani schioccavano la lingua,
succhiando e leccandosi le labbra,
inzuppando il pane acido nell’intingolo.
Il grasso ci avrebbe scaldato
nell’inverno ululante di fame.

Il grasso era bello –
colava,
gocciolando e grondando dai nostri menti,
mani brune splendenti di grasso.
ne parliamo
quando ci incontriamo
lontano da casa.
Ricordi il midollo
dolce nelle ossa?
Ce lo contendevamo come caramelle.
Buono.
Buoooooono.

Grasso buono.


[1] 1918-1994,discendente dai Koyukan Athabascan dell’Alaska . Adottata da una coppia, quando la madre si ammalò di tubercolosi.”Ho sempre molto amato la montagna,per via dei miei primi ricordi dei lontani Monti Kaiyuh”racconta la scrittrice per dire il perché del suo cambiamento del cognome Demonski in TallMountain.Impegnata in problemi dell’ambiente e di giustizia sociale,ci ha anche lasciato molte poesie e racconti che sono un’intensa testimonianza del suo mondo tribale.



2 commenti:

  1. Avviso per il mio amico lettore svizzero:
    Puoi trovare versi di Paul Klee in questo stesso blog al post dal titolo"Epos e lyrikos",dedicato ai grandi poeti germanofoni del '900.

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  2. Mi piace informare i miei amici lettori canadesi che su questo stesso blog c'è un post dal titolo:" Poésia di un Québec dalle energie rinnovate",dedicato ad alcune poetesse québecoises,che a parer mio,sono molto interessanti e diverse tra loro.
    Conosco bene le difficoltà di comunicazione con l'area francofona,ma la poesia ,per sua natura,non ha proprio la funzione di aiutare a superarle?
    mariellaemporio.blogspot.com/.../poesia-di-un-quebec-dalle-energie.htm...‎

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