venerdì 14 giugno 2013

Dedica al mio amico lettore filippino.G.H.Abad






Gémino H.Abad*



 Lasciate che non siano le più grandi  
Lasciate che queste non siano le più grandi
leggende sulla luna.
Perché divertirsi con i giochi d’azzardo dei bambini
considerandoli una realtà.
La luna è morta, e fredda
come qualche verità perseguitata.
Dare una spiegazione
è fissare ancora l’orbita del mutamento.
La strada degli splendori lunari
cade rispettando al massimo una disciplina,
e così noi attendiamo
rassegnandoci ad interpretare i sogni.
Lasciate che verifichiamo le nostre opinioni
avendo come modello la luna,
rocce e sterili ceneri
e fossili del Dio lunare,
dove la dottrina fende la nostra terra,
tesse magicamente l’armatura della nostra vendetta.
Delle nostre leggende
siamo noi i veri testi. Noi andiamo alla ricerca
delle verità e diamo una spiegazione
essendo stati i primi ad avere dimora nelle leggende,
ma siamo stati allontanati.
O, noi siamo i nostri giochi.
Se la luna dovesse morire -
la terra diverrebbe un inabitabile deserto -
Noi perderemo una parte della nostra parola,
il sangue freddo dei nostri argomenti,
e il rischio, il pericolo
della verità perseguitata.
Amico, guarda ancora,
la luna sorge, è fuoco sui colli!
La luna si colloca
dove le stelle piovono giù sui loro dardi!
Posano sulla loro mitica armatura,
gli innumerevoli bambini massacrati dalla persecuzione.
Gémino H. Abad è uno dei poeti contemporanei più noti del sud est asiatico. È nato nel1939 in una delle più grandi megalopoli del mondo, Manila, luogo di molte contraddizioni. Per lui, come per altri poeti filippini, non è stato facile vivere e scrivere per decenni sotto la famigerata dittatura di Marcos. Grazie al valore indiscusso della sua opera, egli stesso è divenuto un simbolo per la cultura nazionale. Oggi, Abad, rappresenta la coscienza critica del proprio Paese, insieme ai poeti José Dalissy Jr e ad Alfred A. Yuson. Nel 2009 ha vinto il Premio Feronia a Roma. La traduzione è del maestro Gëzim Hajdari.

Nessun commento:

Posta un commento