giovedì 6 giugno 2013

Poesia delle Indiane d'America.(18)



















Joy Hario[1]18.



         La  memoria – “un delta nella pelle”,dice Joy Harjo – è la forza  che sa penetrare  il passato,ma senza di essa non si può costruire il presente e non si può proiettare neanche il futuro Imponendo dunque questa scansione circolare  Joy Harjo finisce per assumere l’immagine della spirale o del vortice, quello accecante “della nostra rabbia”o quella che segna il tempo Muscogee(Creek) del perdono,”con la danza in cerchi avvolgenti”per infondere rinnovamento e armonia,per affermare la concatenazione spiraliforme di ogni evento sempre in moto e in trasformazione.”Sono viva di memoria”,continua Joy Harjo,non può esistere voce senza memoria,certo non passivamente recepita,ma immessa in un processo dinamico che dia pienezza i vita.
Memoria è anche il ritorno a casa quando rievoca la sua Oklaoma.



per Anna Mae Pictou Aquash*
il cui spirito è qui  e nelle stelle screziate
(poiché noi ricordiamo la storia e dobbiamo raccontarla ancora cosicché noi tutti possiamo  vivere)



Sotto un cielo opaco di foschia e di vento,
                                           resto stupita mentre guardo le corolle
viola dei crochi che erompono dal suolo duro
                                                         dopo l’agonia di una stagione,
così come ho guardato la mia testa scura

                                            apparire ogni mattina dopo essere entrata
nell’altro mondo
                                         per ritornare in questo,
                                                                                                     stupita.
nel mondo naturale è questo il modo per capire il luogo
                                     cui i danzatori fantasma dettero il nome
dopo la distruzione crepa/cuore.
                                              Anne Mae,
                                                            tutto e niente cambia.
tu sei l’abbagliante giovane donna
                                                               che trovò voce
quando ti imposero il silenzio,o ti avrebbero reciso il corpo
come un flessuoso filo d’erba.
Tu sei colei il cui spirito è nelle stelle screziate.
(S’impennano e vanno al passo come cavalli colorati che ci seguono
                          per le strade di queste città d’acciaio. Li ho visti all’angolo
                                      strofinare col muso corpi congelati d’ubriachi
                                                                                                        cenciosi).
Questa mattina mentre l’ultima stella s’affievolisce
                                                                      e gli autobus arrancano verso
il centro della città,so che son passati dieci anni da quando t’hanno sepolta
                                   la seconda volta in lakota,una lingua che potrebbe
                                                                                                             liberarti.
L’ho sentito dire in Oklahoma,o nel New Mexico
                       come il vento ululasse abbattendo ogni cosa
            in un giusto furore.
                            (Me lo dissero le donne)e capimmo senza parlare
il significato pieno del tuo assassinio.
               Come   capisco ora a distanza di dieci anni dopo il lento finire
                                                                                                       delle stagioni
che abbiamo appena cominciato a toccare
                         il vortice accecante della nostra rabbia,
appena cominciato a percepire lo stupido mondo che i danzatori fantasma
                hanno varcato
                             follemente,stupendamente.


* Nel  febbraio del 1976,il corpo non identificato di una giovane donna venne trovato nella riserva di Pine Ridge nel sud Dakota. L’autopsia  ufficiale attribuì la morte ad assideramento. L’agente FBI presente all’autopsia ordinò che le fossero tagliate  le mani e che fossero spedite a Washington per le impronte digitali. Giustamente John Trudell definì questa mutilazione un  atto di guerra. Il suo corpo senza nome venne sepolto. Quando amici e parenti denunciarono la scomparsa  di Anna Mae Aquash,una giovane donna mimac  che faceva parte delle Indian Movement,venne richiesta una seconda autopsia. Si scoprì allora che era stata uccisa da un proiettile alla nuca sparato a distanza ravvicinata. Il suo assassino o assassini devono essere tuttora identificati.                        


[1] 1951,Creek,nata a Tulsa in Oklaoma,è stata docente  presso l’Institute of American Indian Arts e le Università
dell’Arizona,del Colorado e del New Mexico.E’ anche musicista di talento:la sua più recente raccolta di poesie  è corredata da una cassetta in cui la lettura dei testi è accompagnata dalla musica jazz composta da lei e dal suo gruppo “Poetic Justice”.Numerosi i volumi pubblicati di raccolte poetiche in combinazione felice con le foto del territorio navajo ad opera di Stephen Strom,un astronomo dell’University of Massachusetts.  





















2 commenti:

  1. Sempre in data 31/5/2013,in questo stesso blog,
    ho inserito altre dediche ai miei amici lettori tedeschi,britannici e statunitensi con post sui poeti Paul Celan, e.e.cummings, Hart Crane e, al 18/5/2013,con Dylan Thomas.
    Spero che siano interessanti come per me.

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  2. Il post su questo blog che ho intitolato "Il largo abbraccio" contiene una comparazione dei modi di far poesia di due grandissimi personaggi che ammiro come Paul Eluard e Octavio Paz,così apparentemente lontani e sorprendentemente così vicini.Buona lettura!

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