giovedì 13 giugno 2013

Pesci fossili ri-nati.5.Ai Qing






Ai Qing.5.


Da una lettera di Ai Qing:



“L’ispirazione è un  moto del cuore,un’emozione che improvvisamente ci attraversa e ci domina e si trasforma in sentimento;qualcosa che può nascere  anche da un’incontro  casuale particolarmente felice fra il mondo soggettivo del poeta e il mondo oggettivo. Il suo cuore è al centro dell’ispirazione  che produce l’immagine poetica. Ecco perché il poeta non può mentire .E’ la sua sincerità che trasmette al lettore una vera emozione.” Verità e libertà:ecco le parole chiave per aprire il forziere dell’immaginario del grande poeta.


I bonsai.


Come retaggio delle epoche antiche

qui le piante sono divenute minerali,

il tronco è di bronzo,i rami fili di ferro

anche le foglie hanno preso un colore verde rame.

in questo giardino di stile antico

non freddo d’inverno,non caldo d’estate

i bonsai attirano molti sguardi

sui loro supporti di ebano e mogano.



Ma sono creature sfortunate

che hanno perso la loro anima

oppresse e umiliate

in vasi di tutte le fogge.

Durante ogni fase della loro crescita

li torturano fili di ferro,coltelli e cesoie,

non possono svilupparsi liberamente

costrette dall’arbitrio altrui.

una parte cresciuta

l’altra rimpicciolita.

si prende lo squilibrio come norma

una crescita deforme a modello.

come altrettanti vecchi gobbi

che esibiscono le malformazioni

alcune sporgono il ventre

altre mostrano le radici.

pochi rami sinuosi e sottili

alcune foglie minuscole

sono ciò che è rimasto della loro giovinezza

come un gruppo di soldati feriti

con il corpo invalido,reduci di guerra.



Tutti i fiori,tutte le piante

vogliono il loro spazio,

le radici devono assorbire il nutrimento della terra

i rami e le foglie ,ricevere la pioggia,la rugiada,la luce.

Devono stendere le membra,svilupparsi liberamente,

respirare l’aria piacevole sotto il cielo

accettare le carezze della natura

emanare sani profumi.



Ma qui tutto è invertito

i giovani diventano vecchi,i vecchi giovani

per soddisfare la curiosità dei visitatori

vantare la bravura dei giardinieri.

storcere i rami resi flessibili e fiacchi

tagliare con asce e coltelli le piante mute,

anche questa forse è un’arte

ma è un’offesa alla libertà.




Canton,23  febbraio 1979


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