169. Questo è di Zigar Moradabadi, che ci arriva dal Pakistan:
Ghazal[3]
Quando ho raggiunto il mio amore in forma di commiato
La gioia è stata troppa intensa per realizzarsi.
Una visione, ieri notte, mi ha fatto scoppiare il cuore.
Più erano impazienti le onde, più la riva restava con labbra assetate.
Mentre camminavo lungo la spiaggia, una visione mi si è spalancata:
il cuore è soltanto una piccola barca che solca il mare del dolore.
Alle immagini splendide e lievi, come piume in volo, di Iqbal, la struttura del ghazal, pur senza le restrizioni della forma classica, permette di aggiungere anche a questa poesia effetti di grande suggestione, grazie alla sua ritmata musicalità. Il primo distico serve ad aprire sull’ultimo incontro d’amore e a palesare le contraddittorie emozioni avvertite in quel frangente. Nel secondo, assistiamo al rispecchiamento del protagonista nell’insoddisfazione del desiderio della riva e delle onde che impazienti la lambiscono e se ne ritraggono in un moto eterno. Nell’ultimo, c’è la sintesi metaforica dell’uomo e della natura che provano la stessa sofferenza d’amore.
Ancora una volta, dunque, l’uso di simmetrie e la costruzione di immagini incisive e efficaci, che spaziano tra gli universali dell’esistenza.’
Ali Sikandar (6 Aprile 1890 – 9 Settembre 1960),conosciuto con il suo pseudonimo Zigar o Jigar Moradabadi, è stato un poeta urdu dello stato del subcontinente indiano del' attuale stato del Pakistan,in particolare autore di ghazal(canzone),che è un componimento in versi ,tipico della poesia in lingua urdu... Ha ricevuto il Sahitya Akademi Award nel 1958 per la sua raccolta di poesie "Atish-e-Gul", stimato secondo poeta -dopo il mitico Mohammad Iqbal - premiato inoltre con l'inoriicenza D.Litt. dall' Aligarh Muslim University...Muore il 9 settembre1960 a Gonda ..
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