martedì 24 dicembre 2019

22.SPAGNA.a.Federigo Garcìa Lorca..I.Bella e il vento



22.SPAGNA

a.Federigo Garcìa  Lorca

Federico del Sagrado Corazón de Jesús García Lorca

(Fuente Vaqueros,1898 - Viznar,1936)
Nato in provincia di Granada nel 1898,studiòMadrid e fu amico dei maggiori
artisti della sua generazione. Partecipò alla comunità della “Colina de  Los
Chopos  (Colle dei Pioppi). Fu poeta ,ma anche musicista,pittore e drammaturgo.
Nel 1932 il governo della Repubblica  spagnola gli affidò  l‘incarico  di creare un
gruppo teatrale  che portasse i classici a  conoscenza del popolo.  Nacque così
la Barraca”,una sorta di Carro di Tespi con la quale Lorca girò tutta la Spagna.
Nel 1936 fondò l’associazione degli intellettuali antifascisti. In quasi tutta la sua
 poesia celebrò  le tradizioni dei Gitani d’Andalusia ,i loro
canti e le loro passioni. Nel 1936 fu  assassinato presso Granada dai gendarmi
franchisti.

Poeta,drammaturgo e regista teatrale spagnolo,figura di spicco della cosiddetta           generazione del '27, un gruppo di scrittori che affrontò le avanguardie artistiche
europee con risultati eccellenti, tanto che la prima metà del '900
 viene definita la Edad  de Plata della letteratur spagnola,per distinguerla dall'età d'oro che fu il secolo di Cervantes.
Sostenitore dichiarato delle forze repubblicane durante la guerra civile spagnola, fu catturato a Granada, dove si trovava ad alloggiare in casa di amici, e fucilato da uno squadrone della milizia franchista. Il suo corpo fu poi gettato "in un burrone ad alcuni chilometri alla destra di Fuentegrande".




I.Bella e il vento

La sua luna di pergamena
bella suonando viene,
per un anfibio sentiero
di cristalli e d'allori.
Il silenzio senza stelle,
fuggendo la cantilena
cade dove il mare batte e canta
la sua notte piena di pesci.
Sulle cime della sierra
dormono i carabinieri
vigilando le bianche torri
dove vivono gl'inglesi.
E i gitani dall'acqua
alzano per divertirsi
pergolati di conchiglie
e rami di verde pino.


La sua luna di pergamena

Bella suonando viene.
Si è levato vedendola
il vento che mai non dorme.
San Cristobalòn nudo,
pieno di lingue celesti,
guarda la bambina che suona
una dolce piva assente.
Ragazza, lascia che alzi
il tuo vestito per vederti.
Apri alle mie dita vecchie
la rosa azzurra del tuo ventre.


Bella getta il tamburello

e corre senza fermarsi.
Il  maschio l'insegue
con una spada bollente


Il mare aggrinza il suo rumore.
Gli olivi impallidiscono.
Cantano i flauti di penombra
e il liscio gong della neve.
Bella, corri, Bella!
che ti prende il  satiro!
Bella, corri, Bella!
Guardalo da dove viene!
Satiro di stelle basse
con le sue lingue lucenti.


Bella, piena di paura,

entra nella casa che ha,
più in alto oltre i pini,
il console degli inglesi.


Allarmati dalle grida

tre carabinieri vengono,
chiusi nei loro mantelli neri
e i berretti sulle tempie.


L'inglese dà alla gitana

una tazza di tiepido latte,
e un bicchiere di gin
che Bella non beve.


E mentre piangendo racconta

la sua avventura a quella gente,
sulle tegole d'ardesia
il vento, furioso, morde.
Traduzione di Jago ed Ipaz
Poesia spagnola- Federico Garcìa Lorca:”Preciosa y el aire”-Da :Romancero gitano.



L'atmosfera mitica di questa irresistibile possessione si rivela con una serie  di metafore che sono reminiscenze inconsce di un passato in cui si pensava che l'amante non fosse il maschio della specie,al contrario  si attribuiva  la magia fecondante a cosmiche potenze antiche come il tempo. La passione erotica la si fa scaturire nei versi di Lorca dalla forza tempestosa del vento,assimilata
ad  una possente energia virile sotto le spoglie di un San Cristobalón desnudo,che  tenta di possedere la giovane andalusa . Il
principio fecondatore meteorologico, ancora il vento,in questo caso, è anche il mitema spesso ricorrente  della poesia moderna. Il poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca struttura ad esempio il suo romance «Preciosa y el aire» intorno al mito antropomorfo del   vento che vuole violentare un’ affascinante vergine gitana. L'atmosfera mitica  di questa irresistibile possessione si rivela con una  serie di metafore che sono reminiscenze inconsce di un passato in cui si pensava  che l'amante non fosse il maschio della specie, bensì  la magia fecondante di cosmiche potenze antiche  come il tempo. Si noti la passione erotica con cui  l'aria di tempesta, assimilata  ad una lasciva potenza virile,sotto le spoglie di  un San Cristobalón desnudo,  tenta di possedere la giovane
andalusa in versi ignificativi. La tensione metaforica si dipana poi in sequenze metamorfiche  che rivelano il tentativo di possessione del vento amante satiro sul giovane corpo della fanciulla. E quindi, all'improvviso, la brutale richiesta disvelata. Preciosa(Bella), terrorizzata nel vedersi assediata da un amante tanto pericoloso  che proprio lei,inconsapevolmente,  ha finito per evocare con il
battito ossessivo del suo tamburello, si dà alla fuga precipitosa che però non interrompe l’inseguimento rivelato ormai in tutta la
sua possente e morbosa cupidigia .Le metafore ,intrise dell’abbagliante luce cosmica del fulmine, sottolineano  il profilo maschio e aggressivo della figura mitica: lingue celesti, calda spada, satiro di stelle basse. L'amante cosmico antico come il tempo (dedos antiguos) completa la sua figura smisurata anche attraverso denominazioni con suffisso accrescitivo (San Cristobalón, viento hombrón).Come nella poesia di Lorca  in cui la «espada caliente» del vento,in mitiche sembianze antropomorfe, mostra la simbologia del potere fecondante maschile, troviamo il medesimo motivo ricorrente nel folclore letterario internazionale,che nella fattispecie della fiaba è proprio quello del caso della spada fra gli sposi (di solito la principessa e l'eroe) nella prima notte di nozze. Al di là di una mera riduzione della spada a simbolo fallico, per gli studiosi l'origine di questo canone «scenico» nel corpo della narrazione fiabesca sarebbe il residuo evidente di un'effigie a carattere totemico che veniva un tempo collocata tra gli sposi:
lo spirito di un antenato provvedeva al concepimento, mentre lo sposo, durante la prima notte di nozze, si asteneva dall'aver rapporti sessuali con la moglie. È  possibile dunque che questa astinenza debba essere fatta risalire all'idea che durante la prima notte di nozze la donna venisse fecondata dall'antenato totemico, superstizione,questa,che mostra notevoli affinità con le credenze
sul concepimento da parte della nazione Arunta dell'Australia centrale, ed appartiene indubbiamente al mito norreno del dio degli Asi generato dalle nove vergini all'alba dei tempi, Heimdallr,che,disceso sulla terra sotto il falso nome di Rígr, viene fatto coricare a letto tra i due sposi Fadir e Módrir per mettere al mondo Jarl, il progenitore della stirpe dei nobili e dei guerrieri. Ad ogni modo, pare molto probabile che da questa credenza totemica trovi origine il triste ricordo dello ius primae noctis, o droit du Seigneur,che come
si sa era  il potere da parte del feudatario di arrogarsi il diritto di deflorare  le  spose nella notte appena dopo il matrimonio.


PRECIOSA Y EL AIRE

Su luna de pergamino
Preciosa tocando viene
Por un anfibio sendero
De cristales y laureles

Su luna de pergamino

Preciosa tocando viene
Por un anfibio sendero
De cristales y laureles

El silencio sin estrellas

Huyendo del sonsonete
Cae donde el mar bate y canta
Su noche llena de peces

¡Preciosa, corre, preciosa

Que te coge el viento verde!
¡Preciosa, corre, preciosa!
¡Míralo por dónde viene!
¡Preciosa, corre, preciosa!
¡Míralo por dónde viene!
Y los gitanos del agua
Levantan por distraerse
Glorietas de caracolas
Y ramas de pino verde
Glorietas de caracolas
Y ramas de pino verde

¡Preciosa, corre, preciosa!

¡Míralo por dónde viene!

Su luna de pergamino

Preciosa tocando viene
Al verla se ha levantado
El viento que nunca duerme
Su luna de pergamino
Preciosa tocando viene
Al verla se ha levantado
El viento que nunca duerme

El silencio sin estrellas

Huyendo del sonsonete
Cae donde el mar bate y canta
Su noche llena de peces

¡Preciosa, corre, preciosa

Que te coge el viento verde!
¡Preciosa, corre, preciosa!
¡Míralo por dónde viene!
¡Preciosa, corre, preciosa!
¡Míralo por dónde viene!

Su luna de pergamino

Preciosa tocando viene.
Al verla se ha levantado
El viento que nunca duerme

Su luna de pergamino

Preciosa tocando viene
Al verla se ha levantado
El viento que nunca duerme

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