e.Evgenij Aleksandrovic Evtusenko
in russo: Евге́ний Алекса́ндрович Евтуше́нко
(Zima, 18 luglio 1932 – Oklaoma,Stati
Uniti,1 aprile 2017) .Poeta e romanziere russo.
Dopo la morte di Stalin, con l’epoca del
“disgelo”, la notorietà del poeta si afferma
specialmente negli ambienti giovanili. Egli legge i
suoi componimenti nelle serate
studentesche e nel 1955 è quasi portato in
trionfo dagli studenti di Mosca,ai quali
ha declamato dei versi dall’alto della scalinata
dell’università.
Il ventesimo congresso del PCUS (Partito
Comunista dell’Unione Sovietica)
nel marzo 1956 segna una nuova tappa nella
carriera di Evtušenko.
II.Ho
infilato a un ramo una poesia
Ho infilato a un ramo una poesia,
che lotta e non si lascia afferrare
dal vento.
Mi chiedi: <Sfilala, non scherzare>.
La gente passa. Guarda. Si stupisce.
L’albero brandisce la poesia.
Non dobbiamo discutere. Dobbiamo proseguire.
<Ma non te la ricordi>. – <E’ vero,
però domani te ne scriverò una nuova.
Vale agitarsi per simile sciocchezza!
Non pesa certo al ramo una poesia.
Te ne scriverò quante ne vorrai.
Per ogni albero – una poesia!>
Ma più avanti, come saremo?
Questo forse presto lo dimenticheremo?
No, se andando avanti diverrà difficile,
ci sovverrà di dove, in piena luce,
un albero brandisce una poesia,
e sorrideremo: <Dobbiamo proseguire>.
Non capirsi è terribile
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