mercoledì 10 luglio 2013

Dedica ai miei amici lettori di Taiwan e Hong Kong.Xiao Kaiyu

Xiao Kaiyu*

Xiao Kaiyu sulla poesia odierna in Cina asserisce che “tutti i poeti cinesi, me compreso, preferiscono il taoismo, cioè le opere di Laozi e Zhuangzi.” Infatti le sue liriche sono permeate di taoismo come ad esempio Chuntian, qui riportata:


春天

呼唤我,生活!
就象我呼唤你,英勇!
让我这样走下去
春天!庸俗!

为此我憎恨明净的饶舌的智慧.
憎恨伪装的老年人,
他比伪装的青年更阴险
把人生,,人生,赶进谎言.

爱情给予多少!
时间不可挽回地流进蜜罐.
他丰富的反面
我私藏的发展的秘密.

痛苦的飞翔.
在绵延的群山中迤逦而行
突然获得解脱.
,失足   我要离开.


Primavera

Chiama me, vita!
Proprio come io chiamo te, eroica!
Lascia che io vada giù così.
Primavera! Che roba!

Odio l’intelligenza limpida e loquace.
Odio il vecchio ipocrita,
più insidioso del giovane ipocrita,
fa entrare la vita, eh, la vita, nella menzogna

quanto dà l’amore!
Il tempo scivola irreparabilmente nel vaso di miele.
Il suo ricco contrario,
il mio segreto sviluppato nell’intimo

voli dolenti.
Per vie tortuose procedo fra montagne.
Ed ecco, mi libero.
Ah, un passo falso! Voglio andarmene.


(trad. di C. Pozzana)


Primavera è una lirica, squisitamente taoista sia nella forma, che predilige la semplicità del linguaggio colloquiale,sia nei contenuti: l’odio verso l’intelligenza loquace, tipica del nozionista, nemica del prezioso silenzio, l’astio verso il vecchio ipocrita, agli antipodi del vecchio saggio, l’ineffabilità (il segreto sviluppato nell’animo) del contrario del tempo, quando tutto confluisce nel Dao, ineffabilità egregiamente espressa nel primo verso del Laozi: 道可道非常道.

**Nato a Chengdu nel 1962, attualmente residente a Shanghai, dove svolge la professione di giornalista e dirige la rivista Jiushi niandai (Anni Novanta), in Cina Xiao è considerato un poeta “narrativo”, come Sun Wenbo e altri il cui lavoro si svolge negli anni novanta, prima nel circuito samizdat, poi pure in pubblicazioni ufficiali. Xiao si è fatto anche un nome come critico. Egli afferma
che il problema principale è ciò che uno scrive più che come lo scriva, distanziandosi in questo modo dai metaforisti e dagli “spremi-lingua”.  Ciò che uno scrive: realtà empiriche, socialmente e moralmente impegnate. Dunque nel contenuto il suo credo politico ha molto in comune con la poesia classica cinese, da cui differisce nella forma, che è molto più libera.

Nessun commento:

Posta un commento