h. Shu Ting
Membro del Consiglio nazionale dell'Associazione di scrittori cinesi,una delle più famose poetesse contemporanee.Nasce nel 1952 a Quanzhou,provincia del Fujian,frequentò la scuola
media fino al secondo anno nel '66,quando la Rivoluzione
culturale determinò la traumatica interruzione.Tre anni dopo
viene inviata a lavorare la terra in una zona montuosa della
parte occidentale della provincia.Nel '72 ottiene il permesso
di ritornare in città in quanto figlia unica.L'anno seguente
riesce a trovare un lavoro provvisorio in un cantiere edile
come manovale,muratrice,addetta alla caldaia. Dal 1975 al
1981 cambia diversi mestieri:tintora,tessitrice,saldatrice.
Dal 1981 può dedicarsi esclusivamente alla creazione poetica,
ammessa come professionista nell'Associazione di scrittori
del Fujian,da cui riceve mensilmente uno stipendio.
Shu scriveva poesie 'strane'fin da quando era una ragazzina
di campagna.Le leggeva alle compagne di camera e le presentava
come liriche straniera per evitare le critiche.Sosteneva che oggi
la gente ha bisogno urgente di essere rispettata ed amata:
Diceva"Mi piace ricorrere alla poesia per testimoniare la mia attenzione verso la gente."
Alcune sue liriche sono state tradotte in diversi paesi,
anche in Italia.
Di seguito,a proposito della poesia proposta,la risposta dell'autrice
ad un questionario proposto dal traduttore Alessandro Russo e riportato in "Nuovi Poeti Cinesi-Einaudi,1996:
<<Il muro mi circonda,protegge,ma anche costringe,resta indeciso se esso fa parte di me,come la mia "pelle".Oppure se io esisto solo per "caso",interstizi della sua "necessità".Nel sogno ,però,esso si rivela per quel che è:un incubo comune,per resistere al quale giustificare il compromesso con la mia angoscia.
Forse la poesia è sempre esposta al rischio di nullità,ma non ha altra scelta.La solitudine del poeta in risposta a quella del lettore.>>
IV.Il muro.
media fino al secondo anno nel '66,quando la Rivoluzione
culturale determinò la traumatica interruzione.Tre anni dopo
viene inviata a lavorare la terra in una zona montuosa della
parte occidentale della provincia.Nel '72 ottiene il permesso
di ritornare in città in quanto figlia unica.L'anno seguente
riesce a trovare un lavoro provvisorio in un cantiere edile
come manovale,muratrice,addetta alla caldaia. Dal 1975 al
1981 cambia diversi mestieri:tintora,tessitrice,saldatrice.
Dal 1981 può dedicarsi esclusivamente alla creazione poetica,
ammessa come professionista nell'Associazione di scrittori
del Fujian,da cui riceve mensilmente uno stipendio.
Shu scriveva poesie 'strane'fin da quando era una ragazzina
di campagna.Le leggeva alle compagne di camera e le presentava
come liriche straniera per evitare le critiche.Sosteneva che oggi
la gente ha bisogno urgente di essere rispettata ed amata:
Diceva"Mi piace ricorrere alla poesia per testimoniare la mia attenzione verso la gente."
Alcune sue liriche sono state tradotte in diversi paesi,
anche in Italia.
Di seguito,a proposito della poesia proposta,la risposta dell'autrice
ad un questionario proposto dal traduttore Alessandro Russo e riportato in "Nuovi Poeti Cinesi-Einaudi,1996:
<<Il muro mi circonda,protegge,ma anche costringe,resta indeciso se esso fa parte di me,come la mia "pelle".Oppure se io esisto solo per "caso",interstizi della sua "necessità".Nel sogno ,però,esso si rivela per quel che è:un incubo comune,per resistere al quale giustificare il compromesso con la mia angoscia.
Forse la poesia è sempre esposta al rischio di nullità,ma non ha altra scelta.La solitudine del poeta in risposta a quella del lettore.>>
IV.Il muro.
Non ho modo di resistere al muro
ho solo il desiderio di resistergli.
Cosa sono io?
Lui cos’è? Forse è lui
la mia pelle che pian piano invecchia
insensibile alla pioggia e al vento
come insensibile al profumo dei fiori,
o forse anche
io sono solo un ciuffo di piantaggine,
che decora le sue crepe fangose,
io sono il caso,lui la necessità.
Di notte,il muro si anima,
stende i suoi molli tentacoli,
mi stringe,mi soffoca,
mi adegua a ogni forma.
Spaventata corro in strada,
e scopro che lo stesso incubo
è legato al tallone di ogni uomo .
Sguardi orribili,
muri di ghiaccio.
Ah,ho capito,
ciò a cui devo resistere anzitutto è:
un compromesso col muro,
e l’insicurezza di fronte a questo mondo.
Da “Nuovi Poeti
Cinesi”.
a cura di Claudia Pozzana e Alessandro Russo.
Einaudi.1996.
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