mercoledì 20 novembre 2019

14.INDIA..a.Mahadevi Varma. I[.C’è buio cupo.


14.INDIA


a.Mahadevi Varma
nasce a Moradabad (sito dell’Uttar Pradesh,nord dell’India)nel 1907
e muore nel 1987. Con Jay Śaṅkar Prasād, Sumitrānandan Pant e
Sūryakant Tripāṭhī “Nirāla”partecipa al movimento chayavad. Il
termine deriva dall’unione di due vocaboli: chāyā, “ombra, parvenza”
e vād, suffisso corrispondente all’italiano “-ismo” che in hindī può
indicare anche “teoria, discussione o movimento”. Nell’accezione
più positiva, venne tradotto come Movimento delle Ombre,
intendendo le ombre come parvenze di significato trapelate dai
simbolismi tipici. Nell’accezione  più negativa, invece, il movimento
venne additato come crepuscolare Essi apportarono una rivoluzione
nella sensibilità e nella concezione della letteratura, con riverberi
ancora ravvisabili nella poesia hindī attuale. Lo stile è tipico per la
pluralità di significati, ogni immagine è tratta dall’ambiente naturale,
 la natura è una risorsa di visione, onte di meraviglia, di nuove
sensazioni.Qui possiamo confrontarci con uno dei numerosi esempi
in cui Mahadevi Varma riveste del suo  misticismo le vicende dei suoi
personaggi.

II.C’è buio cupo.

C’è un buio cupo ovunque,
            son sopraggiunte le nuvole nere;
si scatenano i venti,
            son state scosse perfino le radici delle montagne,
ulula il mare continuamente,

                       chi mi farà raggiungere l’altra sponda?

Le onde del mare,immense come giganti
             si sono alzate,
ululano paurosamente;
             il loro respiro di fumo soffoca la barca,
i remi son sfuggiti alle mani;
                    
                        chi mi farà raggiungere laltra sponda?

Per inghiottire la barca,capricciosi
               vanno qua e là gli abitatori del mare;
vedendo il nero mare infinito      
                se ne è andato il coraggio!
I cavalloni sono infiniti.
                  
                   chi mi farà raggiungere l’altra sponda?

Già si è spenta quella stella splendente
            alla cui luce le mie speranze si illuminavano.
Disse la notte dal bellissimo abito nero:
            “Immergi i fiori dei tuoi desideri!”
Non c’è nessun barcaiolo alla vista:

                   chi mi farà raggiungere l’altra sponda?

Ho sentito che là
            esiste un mondo d’oro
dove ridono gli splendidi uccelli
            quando sentono nominare l’ombra della morte!
Appare infinitamente bella la terra.

                   Chi mi farà raggiungere l’altra sponda?

Dove i canti muti dei ruscelli
             echeggiano del canto dell’immortalità.
il cielo infinito suona una melodia
              che fa vibrare le corde del mio cuore.
L’anima è colma di amore infinito.

                    Chi mi farà raggiungere l’altra sponda?   

Là c’è un sorriso infinito nel fiore,
               nel  un canto di sacrificio,
in tutti un’evoluzione divina,
               anche nella luce dolcissima;
ma quanto è lontano quel mondo!

                    Chi mi farà raggiungere l’altra sponda?   

Chi,venendo qui per un attimo,
               mi ha sussurrato all’orecchio la dolce melodia?
“Porta la barca in mezzo alla corrente
               annegandoti,raggiungerai l’altra sponda!
Annegare sarà il tuo barcaiolo

                      Proprio lui  ti farà raggiungere l’altra sponda !”     
   
da Poesia moderna indiana,ed.Guanda.
testi a cura di Maria Gabriella Bruni.

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