venerdì 22 novembre 2019

15 IRAN. a.Forugh Farrokhzad.I.Il vento ci porterà via





15.IRAN:

a.Forugh Farrokhzad

Forugh Farrokhzad nasce a Tehran nel 1935 e perde la vita in un incidente d’auto nel 1967 a Tehran

L’insinuante inquietudine di Forugh Farrokhzâd nel suo notturno: …dove, come in Rachid Yâsemi, si ripete l’immersione in una natura partecipe dell’angoscia degli amanti, che sperano nella forza liberatoria del vento .I poeti iraniani contemporanei sembrano, però, essersi spogliati di ogni velo mistico. La poesia per Forugh Farrokhzâd ,per esempio,  è “un modo di comunicare con l’esistenza, con la totalità dell’essere” *[1]”L’arte – aveva anche detto - è l’amore più forte d’ogni amore e ti permette di raggiungere la totalità dell’esistenza solo quando ti arrendi a lei con tutto il tuo essere”*. Quando il protagonista di “ Il vento ci porterà via”* del regista iraniano Kiarostami, si rende conto, malgrado l’insistenza, che non riesce a comunicare con la ragazza che munge nell’ombra, accanto a una vacca e una piccola lampada ad  olio poggiata a terra, reciterà allora per lei i versi d’amore della poesia di Farrokhzâd. E questo, si intuisce, finalmente lo avvicinerà ad un mondo ‘altro’ e fino ad allora a lui estraneo.

I.Il vento ci porterà via[2]

Nella mia piccola notte, ahimè,
il vento ha un appuntamento
                          con foglie d’alberi.
Nella mia piccola notte
C’è l’angoscia della distruzione.

Ascolta,
senti il sibilo delle tenebre,
come un vento che bussa?
Io, avvezza alla mia disperazione,
guardo questa felicità come una straniera.
Ascolta,
senti il sibilo delle tenebre,
 come un  vento che bussa?

Nella notte
In questo momento
Accade qualcosa.
La luna è rossa e confusa
E su questa volta che ad ogni istante rischia di crollare,
le nubi, come una folla in lutto,
spiano il momento della pioggia.
 Un istante
E poi, niente!
Dietro questa finestra, la notte sta tremando
E la terra smette di girare,
dietro questa finestra qualcosa di ignoto
si inquieta per me e per te.
O, tu, corpo fresco del verde ,
come una sensazione calda dell’essere
alle carezze delle mie labbra innamorate.
metti le tue mani come un ricordo bruciante
nelle mie mani innamorate
e affida le tue labbra
il  vento ci porterà via..

*Da Conversazione con Forugh Farrokhzâd , Morvarid,1977.
* Forugh Farrokhzâd, da Lettere scritte a Ebrâhim Golestân durante il suo viaggio in Europa, in  È solo la voce che resta, Aliberti  ed.2009, a cura di Faezeh Mardani.
*[1]Forugh Farrokhzad,”Il  vento ci porterà via”, da Tavallodi dighar(Un’altra nascita), Amir Kabir, Tehran, 1964; trad. in franc. di Reza Hiwa e dal franc. di Maria  Gabriella Bruni.
* “Il vento ci porterà via” (1999), regia di Abbas Kiarostami.




[1]Da Conversazione con Forugh Farrokhzâd , Morvarid,1977.

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