giovedì 21 novembre 2019

14.INDIA.a.Mahadevi Varma III.Accenna il cielo...




a.Mahadevi Varma
nasce a Moradabad (sito dell’Uttar Pradesh,nord dell’India)nel 1907
e muore nel 1987. Con Jay Śaṅkar Prasād, Sumitrānandan Pant e
Sūryakant Tripāṭhī “Nirāla”partecipa al movimento chayavad. Il
termine deriva dall’unione di due vocaboli: chāyā, “ombra, parvenza”
e vād, suffisso corrispondente all’italiano “-ismo” che in hindī può
indicare anche “teoria, discussione o movimento”. Nell’accezione
più positiva, venne tradotto come Movimento delle Ombre,
intendendo le ombre come parvenze di significato trapelate dai
simbolismi tipici. Nell’accezione  più negativa, invece, il movimento
venne additato come crepuscolare Essi apportarono una rivoluzione
nella sensibilità e nella concezione della letteratura, con riverberi
ancora ravvisabili nella poesia hindī attuale. Lo stile è tipico per la
pluralità di significati, ogni immagine è tratta dall’ambiente naturale,
 la natura è una risorsa di visione, onte di meraviglia, di nuove
sensazioni.Qui possiamo confrontarci con uno dei numerosi esempi
in cui Mahadevi Varma riveste del suo  misticismo le vicende dei suoi
personaggi.

III.[Accenna il cielo]

Accenna il cielo sorridendo,
sta forse arrivando il mio amante?

       La nube legata nei vincoli d’oro del fulmine ora piange ,
             ora ride;
       placa il mare la fiamma del suo tenero cuore con le
             canzoni.

Il giorno alla notte e la notte a sua volta
scambian le coppe d’oro e d’argento.

          Quelle ninfe delle stelle,danzando,
          fanno cadere le perle di rugiada dai nupur;*   

poi  si nascondono e scompaiono tutte.e sulle gocce
           delicate
va  e viene il vento del mattino,che ha rubato il profumo
           dei fiori.

           Gli istanti attoniti,estatici vanno e tornano
           come un viandante che ha smarrito la via.

Gli occhi ascoltano,le orecchie guardano:
oggi com’è quest’enigma?

          Nella mia pelle sento oggi i palpiti di un nuovo
              errore;
          le piaghe della mia vita son divenute morbidi fiori 
               carichi d’estasi.



da Poesia moderna indiana,ed.Guanda.
Testi a cura di Maria Gabriella Bruni.

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*Nupur:piccoli braccialetti tintinnanti che le danzatrici sono soiite portare alle caviglie


 






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