giovedì 28 novembre 2019

17.ITALIA.a. Mario Luzi.I..Diana,risveglio





16.Italia.

*a. Mario Luzi
Nasce a Firenze nel 1914 .A vent’anni si laureava in lettere nella città natale con una tesi su Mauriac.Poco dopo pubblicava la prima raccolta di poesie .Fu tra i primi collaboratori di
 Campo di Marte  e di Letteratura.. Ha insegnato  a Parma e a San Miniato e infine a Firenze.
Lì muore  nel 2005. Nel 2004 era stato nominato senatore a vita.

Diana,risveglio[1]

Il vento sparso luccica tra i fiumi
della pianura, il monte ride raro
illuminandosi, escono barlumi
dall’acqua, quale messaggio più caro?
È tempo di levarsi su, di vivere
puramente. Ecco vola negli specchi
un sorriso, sui vetri aperti un brivido
torna un suono a confondere gli orecchi.
E tu ilare accorri e contraddici
in un tratto la morte. Così quando
s’apre una porta irrompono felici
i colori, esce il buio di rimando
a dissolversi. Nascono liete immagini,
filtra, nel sangue, cieco nel ritorno,
lo spirito del sole, aure ci traggono
con sé: a esistere, a estinguerci in un giorno.

Parole che esprimono un mondo di luminosità, gioia, purezza. È così che il poeta celebra la vita grazie alla presenza dell’Altra, dell’ Amata, che da sola contraddice alla morte. E allora il vento spazza le nebbie della vallata; la montagna supera la sua abituale cupezza; l’acqua produce lingue di luce, il sorriso si moltiplica, rimbalzando sugli specchi e le immagini, divenute colorate, entrano dalla porta aperta a dissolvere il buio e così ci spingono a vivere …  La presenza della rima non impedisce che il ritmo non sia fluido,quasi a voler simulare la fatica del farsi giorno, della natura a illuminarsi, come della resistenza a catturare la gioia.
Insomma il vento nei versi di Luzi ricorda il vento di Paul Valéry nel verso di “ Le Cimetière marin”,assume la
stessa funzione di spingere a vivere, ‘Le vent se lève,il faut tenter de vivre …’




Mario Luzi, “Diana, risveglio”, dalla raccolta Un brindisi, nell’antologia Poesia italiana contemporanea, a cura di Giacinto Spagnoletti, Guanda  ed.1961.










Nessun commento:

Posta un commento