martedì 11 dicembre 2018

Lo specchio in Piero Jahier.20






EUROPA

 Italia


 20. LO SPECCHIO IN PIERO JAHIER

Gli specchi nella concezione mistica della poesia dell'autore
e della vita servono a rappresentare il suo goffo ingresso in 
un mondo nella luce, negli specchi e sorrisi dove è stato invitato,
ma che gli è estraneo nella sua essenza artificiale e supeficiale.

PIERO JAHIER


 […]… nessun miraggio di carriera di notorietà poté avvelenare
 il concetto religioso della poesia che mi aveva comunicato il mio
 maestro di liceo, Fedele Romani.
    Essa era una testimonianza alla verità della propria anima, 
che doveva essere resa anche a costo della vita stessa: implicava
il massimo di pericolosità nel cozzo inevitabile con gli interessi e
le passioni  umane, le proprie e le altrui, e forse ‘anche un mendicare 
per tutto il cammino.
Ma era questa la condizione assoluta alla sua permanenza nel tempo
alla sua eternità e divinità, rispetto agli interessi temporali ed alle 
caduche passioni.


SERATA

              Mi sono bardato per la serata
        (dal momento che volete vedermi
          nei vestiti che gridano:non è lui)
Io che respiravo alle giunture degli abiti vecchi
                        come un insetto
            Mi son bardato per la serata.

   E – tremando – dall’anticamera riscaldata
mi son prodotto nella luce, negli specchi e sorrisi

            -   un sorcio traversa il salone
                      del transatlantico   -
    E nuotando nella luce, negli specchi e sorrisi
                  dell’accoglienza cordiale    
                  mi son trovato a parlare 
                      delle sole cose care
     a spiegare e difender la causa della mia vita.

                  Ma ho visto – a tempo –
              il respiro della mia passione
             congelarsi contro i vostri visi.
           A un tempo mi avete guardato
          come un drago che butta fuoco  .

     Mi domando perché mi avete invitato.

               Ma se è perché ho scritto
                      tre parole sincere
                    e vorreste il segreto
                     di questo mestiere:
                      ci son sette porte
                   e ho perso la chiave  
                    per poterci tornare 
Se le ho dette, vuol dire che avran traboccato
                         Alzatevi presto
               e vedrete alzarsi la lodola
               quando il sole ha chiamato.

                 Nella via mentre rincasate
                      su molle compensate
                  ritrovo la mia chiave,solo.

                     Sono stato visitato
                     sono stato auscultato
       riconosciuto abile  a vita coraggiosa.

                       Dieci volte respinto
                             ricomincerò    
                 e se proprio fossi disteso    
             una polla di sangue al petto
               aspettate a venirmi vicino
               ancora non vi accostate …      

          Ma ho ritrovato la mia chiave
                                solo
                      ma vi ringrazio
ma son tornato dove non potete venire
      dove  son certo che la mia parola
                  senza averla gridata
                            non posso
                              morire.
                                          (Ragazzo e prime poesie)        






Nessun commento:

Posta un commento