domenica 30 dicembre 2018

Lo specchio in Arsenij Tarkowskij .38





EUROPA


Russia


38.LO SPECCHIO IN ARSENIJ TARKOWSKIJ


 La prima quartina del sonetto illustra molto bene una concezione 
del tempo caratteristica del poeta; una concezione di un tempo
assoluto, circolare al di fuori della contingenza ma che, nel contempo,
la contiene ("e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello, / e il reale, e i 
sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra"); l'onda, quindi l'acqua, si
pone subito, come elemento primordiale. È l'idea-immagine di un tempo
nel quale sogno e realtà sono fusi.
Gli specchi costruiscono la rete dei riflessi che lo immergono al centro
di quel movimento circolare del tempo che cancella le date e conferisce
unità circolaree contigua a passato,presente e futuro

Tarkowskij

 E lo sognavo, e lo sogno


E lo sognavo, e lo sogno,
e  lo sognerò ancora, una volta o l'altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.

Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un'onda dietro l'altra si frange sulla riva,
e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.

Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia


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