venerdì 14 dicembre 2018

Lo specchio in Giuseppe Ungaretti..23



EUROPA

Italia

23.LO SPECCHIO IN GIUSEPPE UNGARETTI
Lo specchio è lo stesso poeta con la sua corazza di impassibilità
necessaria di fronte alla rarità di un bene che può anche aver colto nella sua
silenziosa durata,ma che si è poi spento

 GIUSEPPE UNGARETTI

 […]La poesia[…] è il frutto di un  momento di grazia, cui non sia stata estranea ,specie nelle lingue di vecchia cultura ,una paziente ,disperata sollecitazione.[…]
Ecco già tre punti fissati: che la poesia è di tutti, ch’essa scaturisce da un’esperienza strettamente personale  ,ch’essa quindi nella sua espressione deve portare  il segno inconfondibile dell’individualità di chi la esprime , e deve avere nello stesso tempo quei caratteri d’d’anonimia per cui è poesia, per cui on è estranea a nessun essere umano.
Conduce la memoria alla poesia, perché essa porta l’uomo e porta la parola a quell’atto di desiderio di rinnovamento dell’universo per il quale l’umanità fa sulla terra il suo lungo viaggio d’espiazione.

 Ottobre 1957

DISTACCO

Eccovi un uomo
uniforme
 Eccovi un’anima
deserta
uno specchio impassibile
M’avviene di svegliarmi
e di congiungermi
e di possedere
Il raro bene che mi nasce
così piano mi nasce
E quando ha durato
 così insensibilmente s’è spento

Locvizza il 24 settembre 1916                   (L’Allegria)

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